1. Dorei Ichiba (Slave Market): l’altra storia - Fiammetta


    Data: 08/04/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Super

    ... nuovo padrone… vero? Dopo essere andato eravamo solo io e Fiammetta, “prego entra” le dico, lei senza rivolgermi lo sguardo entra in casa, “hai una casa un po’ piccola per due” mi risponde ( per la prima volta sento la sua voce… non c’è una cosa che non mi piace di questa ragazza!!) io chiudo la porta a chiave, vado verso di lei “che fai!?” mi chiede all’inizio stupita per poi ricordarsi che cos’è lei per me, ho aspettato troppo… è giunta l’ora!! subito l’afferro e comincio a baciarla, lei cerca con la forza di allontanarmi, ma è inutile essendo più forte di lei; la trascino nella mia stanza e la butto sul primo dei due lettim estraggo il pene dai pantaloni “no ti prego!!” urla implorandomi, subito gli strappo il suo bel vestito nero e sfilandoli le mutandine la inculo mentre con le mani palpo le sue tette. “no!!” urla per poi passare ai lamenti di goduria, io intano continuo a fare su e giù, su e giù “lasciami andare!!” mi risponde e io gli mollo un ceffone. Lasciami divertire un po’ troia! Dopo aver finito mi accorgo solo ora che è notte, sento brontolare il mio stomaco, dalla voglia di scopare mi sono persino dimenticato di pranzare!! Intanto Fiammetta e li, sul mio letto, tutta tremolante e con le lacrime agli occhi. Io allora apro un cassetto gli lancio un vestito. Prima il suo sguardo passa da me e poi sul vestito “che cose?” mi chiede “che domande, la tua divisa di lavoro” le rispondo, la ragazza lo vede, era un vestito da cameriera nero senza spalle e un grembiule, ...
    ... “vuoi che ti faccio da cameriera!?” mi chiese “perchè, pensavi che ti avrei inculata e poi buttata via”, già la domanda era scema e ci arrivò persino lei “e le scarpe?” aggiunse “non ti servono, tanto non uscirai mai di casa”. “cosa!!” urlò lei “si, non preoccuparti, le compere le farò io, nel resto tu farai tutto te, cucinerai, pulirai, sai cucire? Spero di si così almeno hai qualcos’altro da fare nel tuo tempo...” Fiammetta allora mi diede un ceffone, io rimasi stupito e allora gli diedi uno schiaffo anch’io facendola cadere a terra “ok, vedo che non hai ancora capito la tua posizione” afferrandola per i capelli la porto nello stanzino, getto dentro lei, i vestiti e una coperta, “l’idea iniziale era che tu dormivi con me, ma vedo che il letto te lo dovrai meritare, da ora in poi sarà questa la tua stanza!” così dicendo chiusi la porta a chiave, subito sento dall’altro capo battere forte “ti prego!! Fammi uscire!! Fammi uscire!!!”. “così impari!!” le rispondo, vado in cucina e mi mangio qualcosa, “chissà se ha già mangiato? Lo chiedo domandi, quando si sarà calmata”. Il giorno dopo decido di lasciare stare Fiammetta e la lascio sola nella sua “stanza”. Uscendo vado all'ambasciata, niente di che, si parla sempre di tentare di fermare l’inizio della guerra, rinforzare le alleanze, peccato che la mia testa è altrove, tra la fessura di due belle bocce. Finisco il lavoro… era ora!! per prima cosa passo al mercato, faccio una bella fornitura: frutta, verdura, carne e pane. Tornato a ...
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