Silvana, Michele, Roberto ed io
Data: 09/04/2019,
Categorie:
Etero
Autore: 1945
Silvana, Michele, Roberto ed io.Mi è stata raccontata via on line ,è stata da me �ripresa�,scritta e pubblicata.Dice che è stata un�esperienza vera. Io aggiungo : spero sia stata ben interpretata.Ho un amico con una fidanzata che mi è sempre piaciuta. L�abbiamo conosciuta insieme alcuni anni fa al mare, vicino casa nostra. L�amicizia, abitando in due paesi contigui, è continuata dopo le vacanze.Ero e forse sono un imbranato . Non le ho mai dichiarato il mio interesse e quando il mio amico �si è fatto avanti� gli ha detto di si.Ora sono insieme da sei anni e sono prossimi al matrimonio.Abbiamo tutti circa venticinque anni.Il mio interesse per lei non è mai diminuito ,anzi con gli anni e con la frequenza, seppur indiretta ,è aumentato.Lei da giovane ,bella ragazza , è diventata una bellissima signorina.E� simpatica e solare. Sempre con il sorriso sulle labbra e disponibile ad aiutarti.Ha sempre avuto un bel viso, quello delle ragazze per bene tutte casa e chiesa, ed il suo fisico si è ben sviluppato.Vedendola spesso in costume posso farne una valida descrizione. Circa un metro e settanta, terza di reggiseno con tette in apparenza tonde e ben tirate su.Capelli lunghi sulle spalle. Corpo magro con culetto spinto all�infuori che ti viene voglia di morderlo e gambe lunghe e toniche.Nell�insieme : una bella figa.In tutto questo essere bella l�elemento discriminante, in negativo, era il non evidenziare tutto questa bellezza.In paese portava gonne lunghe o pantaloni larghi, spesso ...
... faceva la treccia ai capelli.Sembrava sempre infagottata e la sua immagine non rispecchiava la realtà.Faceva una vita normale. Lavorava presso uno studio notarile del suo paese e con frequenza assidua frequentava Michele, suo fidanzato e la nostra �compagnia�. A questi incontri spesso c�ero anch�io e rodevo per quanto non era stato, dandomi del cretino per non averci mai provato.Alcune volte andavamo a cena insieme :lei(Silvana),Michele ,io(Francesco) e chi capitava.Il giorno delle nozze si avvicinava ed il mio malessere aumentava sempre più fino a sfociare in qualcosa di cui non vado orgoglioso ,ma che è successo.Mi dicevo: se anche non era la mia donna almeno una volta avrei voluto far l�amore con lei. In fondo me lo doveva. Ero stato io a �tacchinarla� e poi a presentarle Michele.Sapevo che questo era un desiderio non realizzabile; o almeno non realizzabile con il suo consenso. La mia mente, allora malata, partorì uno spregevole pianoRipeto: mi vergogno, non per quello che ho fatto, ma per come l�ho ottenuto.Avrei organizzato una cena presso casa mia a cui avrei invitato Silvana, Michele e pochi altri e poi avrei fatto in modo che gli effettivi presenti fossero loro ed un mio amico di avventure( Roberto).Andò come volevo e quella sera a casa mia eravamo noi quattro.Il mio piano era semplice, ma non ero sicuro del suo successo.Vino ed alcol a volontà per Silvana e Michele e anche qualcosa di più.Per Roberto e me un po� d�alcol e tanta voglia di scoparci Silvana.Si, anche a ...