1. Squisita tortura


    Data: 14/10/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: alexwriters, Fonte: Annunci69

    Erano alcuni giorni che mi rendevo conto da solo di essere insopportabile, per usare un eufemismo. Ero infastidito da me stesso e anche dall'inesauribile pazienza e comprensione che mi dimostrava il mio compagno.
    
    Avrei preferito un calcio....bhè negli stinchi, insomma ero insopportabile ma non ancora terribile e non avevo una grande soglia del dolore, quindi, sì, insomma, era preferibile salvaguardare i gioielli di famiglia e le chiappette.
    
    Continuavo però a essere insofferente, giravo per casa sciabattando, impaziente e scorbutico in attesa di sapere l'esito di alcuni colloqui di lavoro, uno in particolare a cui tenevo molto e che mi avrebbe garantito un brillante avvenire.
    
    Al mio ennesimo sbuffo, giuro sembravo la controfigura di un treno a vapore, Max cedette.
    
    Il suo sorriso da budda s'increspò e le sue labbra - le sue succulente labbra carnose - riuscirono a distrarmi per qualche secondo, ma fu lo scintillio birichino nei suoi occhi a catturare la mia attenzione.
    
    "Non puoi, non possiamo continuare così. Veramente anche la mia pazienza ha un limite.
    
    Devi distrarti, devi pensare ad altro, concentrarti su altro"
    
    Aveva perfettamente ragione ma non sapevo come fare, come lasciarmi andare.
    
    Lo guardai col mio migliore sguardo da cucciolo, l'occhio umido e luccicoso e misi su il broncio " Grazie, come se non ci avessi già pensato! Ma è proprio questo il punto, non riesco a smettere di pensare, di rimuginare. Il mio cervello non riceve il segnale ...
    ... standby".
    
    "Non ti preoccupare, ci penso io a te" mi rispose Mr. pubblicità Labello.
    
    Mi prese gentilmente per mano e mi portò nella nostra camera, tirò le tende così da attenuare la luce del pomeriggio, accese alcune candele profumate e selezionò la miglior sex list, o play list, jazz di sempre.
    
    Si allontanò qualche secondo per tornare con due soffici asciugamani di cotone, di quelli morbidosi, col tessuto spesso e morbido, non quelli frusti che da tanto sono secchi ti tolgono due strati di pelli quando ti ci strofini.
    
    Scoprì il letto e vi adagiò, per il lungo gli asciugamani, e posò una bottiglietta sul comodino.
    
    Devo dire che la musica, la penombra, il profumo delle candele e l'attesa , soprattutto l'attesa, funzionavano davvero bene come distrazione.
    
    Ancora non capivo cosa volesse fare - ok sì era ovvio che avremmo fatto sesso ma di solito non servivano tutti questi preparativi - ma sentivo l'ansia abbandonarmi mentre un dolce calore mi saliva dalla pancia e la pelle iniziava a pizzicarmi per l'aspettativa.
    
    Dopo aver preparato il letto Max tornò da me, ero ancora dove mi aveva lasciato, in piedi in mezzo alla stanza, seguivo ogni sua mossa ma non avevo ancora detto una sola parola. Un traguardo sorprendente visto come mi ero comportato fino a qualche minuto prima.
    
    "Adesso ci penso io a te. Prendo io il comando. Non devi fare nulla. Non devi pensare. Non devi capire. Non devi parlare.
    
    Devi solo sentire. Non sto scherzando, ti spegnerò il cervello. E davvero ...
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