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Miky e le gemelle 5
Data: 12/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: gioviaf
Appena arrivate a casa le gemelle presero in mano la situazione da vere padroncine e mi fecero spogliare e poi, avviandosi verso il terrazzo, mi ordinarono di servire due aperitivi. Le trovai spaparanzate sulle poltroncine con le gambe accavallate che commentavano il pomeriggio alla spiaggia ridendo. Servii loro gli analcolici e anche un piattino di stuzzichini. Bea mi ordinò di mettermi in piedi a fianco a lei e mi accarezzò il sedere “Brava, ti sei ricordata di portare le patatine” poi un paio di sculaccioni piuttosto forti “Malissimo, abbiamo dovuto aspettare troppo”. Ale mi fece avvicinare e, sottolineando l’ordine con un paio di sculaccioni “Quando sei alla nostra presenza devi metterti in ginocchio”. Mi sembrava che il loro gioco andasse un po’ oltre ma in fondo la cosa mi intrigava e feci un cenno di assenso, per il momento loro conducevano il gioco ed io mi adeguavo. Ale poi mi ordinò di toglierle le mutande e mi inginocchiai ai suoi piedi per eseguire; levatole lo slip che, trovai umido, ebbi l’ordine di baciarne il cavallo e di succhiarlo per pulirlo dalle sue secrezioni. Ubbidii e appena finito anche Bea volle lo stesso servizio commentando con la sorella sulla mia disponibilità e su quanto ero porca a prestarmi a usare la lingua per lavare le loro mutandine sporche. Poi, allargate bene le gambe, “Adesso voglio godere. Datti da fare”. Mi impegnai con le dita e poi con la bocca per soddisfare il suo desiderio allargando bene le grandi labbra e infilando la ...
... punta della lingua nella sua susina per poi concentrarmi sul suo grillettino che leccai e succhiai a lungo fino a farle raggiungere l’orgasmo. “Ma io per godere cosa devo fare secondo te? Mi devo fare un ditalino? Forza vieni qui e fai venire anche me”. A questo ordine mi inginocchiai in mezzo alle gambe aperte di Ale e anche a lei resi lo stesso servizio che la sorella aveva già gradito. Mentre tenevo la bocca sulla sua farfallina lei mi accarezzava la testa come si fa con un cane che si vuole premiare per quanto sta facendo. In quel momento mi resi conto che mi stavo comportando proprio come una cagna che annusava godendo del profumo forte di fica piena di umori e usava la lingua per soddisfare le sue padroncine ma questo non mi disturbava e poi, quelle due fichette mi piacevano da matti, amavo farle godere e alle due gemelle volevo un sacco di bene. Prima di cena mi spedirono in bagno per il clistere ordinandomi di preparate l’occorrente, io eseguii e mi posizionai appoggiata al lavabo con le gambe aperte e tenendomi le mele aperte con le mani. Bea teneva la sacca e Ale, dopo avermi abbondantemente insalivato il sedere scelse la cannula più grossa l’appoggiò al buchino spingendola fino in fondo e, aperta la chiavetta, mi riempì la pancia con l’acqua tiepida. Come al solito subire il clistere mi eccitò al punto che mi ritrovai bagnata e coi capezzoli dritti e duri tanto che le due commentavano “Ma guarda questa porcella come si diverte a farsi riempire la pancia. E ...