1. Nascita di una troietta (parte 1)


    Data: 13/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: amoimaturi69, Fonte: Annunci69

    Buongiorno a tutti, il mio nome è Davide e quella che sto per raccontarvi è la storia, un po' movimentata, della mia vita.
    
    Tutto iniziò durante la primavera dei miei sedici anni.
    
    Vivevo in un piccolo paese al confine tra Basilicata e Calabria, insieme a mio padre e al nostro cane. I miei genitori avevano divorziato quando ancora ero bambino e mia madre, avvocato di successo, si era trasferita in Russia insieme al suo nuovo compagno, un ricchissimo uomo russo di mezza età.
    
    All'epoca ero un normale ragazzo un po' sfigatello: alto e goffo, con folti capelli neri sempre arruffati e un paio di orribili occhiali da vista. Non avevo molti amici, passavo le mie giornate tra casa e scuola, trascorrendo il mio tempo libero al pc o con la playstation.
    
    Frequentavo il liceo scientifico del mio paese. Odiavo quella scuola, era stato mio padre ad obbligarmi ad iscrivermi, nonostante il mio profondo odio per la matematica. Andavo malissimo in quella materia e fu proprio per questo che quella primavera mio padre decise di mandarmi a ripetizioni. Aveva un vecchio amico, un ex professore ormai in pensione, a cui aveva chiesto di darmi una mano per alcuni pomeriggi a settimana e questo aveva accettato di buon grado.
    
    Naturalmente io ero molto contrariato dalla cosa, mi rompeva dover rinunciare ai miei pomeriggi di ozio per andare a ripassare matematica a casa di un vecchio sessantenne che nemmeno conoscevo.
    
    Però mio padre non voleva sentire ragioni, e così fui costretto ad ...
    ... assecondarlo.
    
    Ricordo ancora il primo giorno in cui mio padre mi accompagnò con la sua vecchia auto dal signor Nele, il vecchio professore. Sebbene fossero i primi di aprile, faceva già molto caldo ed io indossavo una vecchia maglietta un po' stropicciata.
    
    “Mi raccomando, comportati bene con Nele, è stato gentile ad offrirsi per aiutarti” si raccomandò mio padre.
    
    Io risposi sbuffando “Certo papà, non ho mica otto anni”.
    
    Lui non replicò e il resto del viaggio lo passammo in totale silenzio.
    
    Arrivammo davanti all'abitazione del vecchio, un'antica palazzina di otto piani. Nele abitava al quinto e dato che quella struttura non aveva nemmeno l'ascensore, fummo costretti a farcela tutta a piedi. Quando giungemmo di fronte al suo portone ero completamente sudato, tanto che la mia maglietta bianca si era completamente appiccicata al corpo, mettendo in evidenza i miei capezzoli e il mio ventre molliccio.
    
    All'improvviso la porta si aprì e mi ritrovai di fronte ad un uomo che a prima vista mi sembrò ancora più vecchio di quanto mi fossi immaginato.
    
    Ai piedi portava un paio di vecchi mocassini marroni un po' consumati, un paio di pantaloni cachi in velluto a coste sostenuti da una consunta cintura in cuoio. Indossava una semplice camicia a righe e sopra di essa un gilet in lana a rombi che sembrava sul punto di esplodere, talmente era stretto al suo ventre gonfio e prominente.
    
    Alzai lo sguardo sul volto dell'uomo: aveva un viso tondo, le guance rosse e paffute, gli ...
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