Nascita di una troietta (parte 1) - Racconti Erotici

Nascita di una troietta (parte 1)

... occhi piccoli e infossati, nascosti dietro un paio di lenti spesse come fondi di bottiglia. Aveva i capelli radi e bianchi, con un'incipiente calvizie al centro della testa.

Mi sorrise da sotto i folti baffi, rivelando una lunga fila di denti ingialliti dal tabacco.

Estrasse una rugosa mano dalle tasche e me la porse gentilmente “Piacere, io sono Nele”

Io risposi goffamente a quel saluto, stringendogliela. Era fredda e ruvida ma, non so per quale motivo, avvertii un brivido bollente corrermi lungo la schiena.

“Piacere mio, Davide”.

Mio padre e Nele scambiarono quattro chiacchiere, dopodiché il primo se ne andò, lasciandomi solo con il mio nuovo mentore.

L'aria in quella vecchia casa era fredda e gelida per via del condizionatore e i miei capezzoli, già visibili attraverso la maglietta per via del sudore, si fecero turgidi.

“Prego, vieni pure da questa parte” mi disse il buon vecchio, sempre sorridendo. Il suo sguardo mi sembrò indugiare un attimo di troppo sul mio petto, ma pensai fosse solo la mia immaginazione. Solo mesi dopo avrei compreso il vero significato di quegli sguardi.

Ci recammo nella stanza adibita a studio: al centro di essa si trovava una grossa scrivania ricolma di vecchi tomi impolverati, che all'apparenza sembravano risalire al secolo scorso.

Nele avvicinò due sedie e mi fece accomodare, aprendo poi uno dei libri.

Quello che mi aspettavo sarebbe stato un lungo e noioso pomeriggio si rivelò in realtà davvero piacevole. ...

... L'amico di mio padre era un uomo colto e simpatico, che riuscì a trasmettermi le sue conoscenze matematiche senza stancarmi. Le due ore volarono e ben presto arrivò mio padre a riprendermi.

Le settimane successive trascorsero in fretta: ogni volta non vedevo l'ora di andare a ripetizioni da Nele, che ormai, nonostante l'età, consideravo un amico.

“Mi fa piacere vedere che vai così volentieri a lezione” mi disse una volta a cena mio padre “Nele non si è mai sposato e non riceve molte visite e sono sicuro che la tua compagnia lo aiuti”.

I miei voti ben presto migliorarono e a giugno conclusi l'anno scolastico con un bel otto in matematica.

Il primo giorno di vacanza decisi di andare a trovare il vecchio con una bella bottiglia di vino, per ringraziarlo dell'aiuto che mi aveva dato.

Mi accolse con il suo solito sorriso nascosto dai folti baffi candidi.

“Non dovevi disturbarti, per me è stato un piacere averti qui a casa mia”

“Ci tenevo a salutarti e a portarti qualcosa” gli confessai

“Bene, bene” gracchiò Nele “allora per festeggiare i tuoi risultati direi di aprire subito questa bella bottiglia e bere insieme, tanto ormai sei grande e un po' di vino non ti farà male”.

Il mio cuore iniziò a battere più forte: non avevo mai bevuto alcolici, ma mi fidavo del fatto che ci fosse una persona adulta e rassicurante come Nele con me.

Iniziammo con un bicchiere a testa e finimmo con lo scolarci tutta la bottiglia.

La testa iniziò a girarmi vorticosamente, ma ...