Caramelle dagli sconosciuti
Data: 14/04/2019,
Categorie:
Etero
Autore: marynella
Fin da ragazza mi avevano detto di non dare retta agli sconosciuti, e non accettare le loro caramelle. Ovvie raccomandazioni da parte di una madre, delle parenti e delle amiche più grandi. Ma con qualsiasi donna con la quale parlassi di costumi appena più “facili”, mi sentivo narrare storie e avventure sessuali fantastiche con uomini conosciuti per caso. Qualcosa non mi tornava. Come già ho narrato in altri racconti, appena ho potuto con l'avanzare dell'età mi sono messa in pari, conoscendo e scopando con perfetti sconosciuti e trovandomi sempre benissimo! Quella volta di cui vi racconto oggi è toccato a Igor e Carmine, due semplici traslocatori di Milano. Nel prendere possesso del mio nuovo bilocale in zona Porta Garibaldi, in via Bonnet, la mia filiale aziendale milanese mi consigliò una specifica ditta di traslochi per trasferire il mobilio dall’appartamento precedente. Ditta efficiente con personale giovane e garbato, mi disse Sabrina la nostra segretaria, non senza un sorriso equivoco. Lei è una delle donne dai costumi “facilii” di cui vi ho parlato sopra, quindi la sua reazione suscitò la mia curiosità. Contattai la ditta di traslochi e mi feci mandare due facchini e un furgone per un dato giorno. L’afa estiva non dava tregua a Milano in quel periodo, così feci scorta di birre per i facchini, noti bevitori di birre ghiacciate. Arrivarono Igor e Carmine, il primo un rumeno e il secondo un siciliano,entrambi sulla trentina, ben piazzati, svegli e molto attivi. Dalla ...
... vecchia casa ai Navigli presero il mobilio e tutti i scatoloni e li portarono al nuovo bilocale, iniziando scaricare subito tutto. Io mi ero presa un giorno di ferie, mio marito era a Londra per un master, quindi rimasi sola in casa con i due energumeni. Mi misi in short e canottiera, senza reggiseno, il caldo era insopportabile anche perché l’aria condizionata non era ancora montata. Subito notai che i due giovanotti non smettevano di guardarmi, scambiandosi occhiate e gomitate complici. Ogni tanto andavo in bagno a bagnarmi, ma non mi rendevo conto che l’acqua mi aveva reso la canottiera attaccata al corpo, i capezzoli quasi bucavano il tessuto…alla mia vista così fradicia, i due erano evidentemente eccitati. Ogni tanto gli offrivo una birra fresca, e a metà pomeriggio erano praticamente ubriachi. Non perdevano occasione di strusciarsi addosso a me, toccarmi per “sbaglio”, fare battutine equivoche…anche io d’altronde ero eccitata, come mio solito. Due maschi arrapati in casa, muscolosi e sudati, di circa dieci anni più piccoli di me…sconosciuti! Sentivo infatti la fica in fiamme, ma facevo finta di nulla. All’ennesima pausa per una birra, ci sedemmo sul divano avvolto ancora con la plastica, i due mi misero in mezzo, mi costrinsero a bere con loro…non volevo ma Igor prese la bottiglietta e mi fece bere a forza prendendomi per i capelli, un po’ per gioco un po’ sul serio. La birra mi uscì dalla bocca, colandomi sul petto, tra le tette sudate…all’improvviso mi sono sentita le loro ...