1. Lena, la cameriera al piano


    Data: 14/04/2019, Categorie: Sensazioni Autoerotismo Autore: serto, Fonte: RaccontiMilu

    Ciao Tari86@, ti ringrazio dei complimenti e mi fa molto piacere che il racconto ti sia piaciuto.Non sono uno scrittore ed è difficile per me descrivere luoghi, situazioni e sensazioni così particolari.Dal giorno della visita dall’andrologo le mie abitudini sessuali non subirono alcun cambiamento ma quell’esperienza vissuta aveva sconvolto totalmente il rapporto che avevo con il mio corpo abbattendo le pareti di inibizione che avevo eretto intorno al mio segreto cancellando quel senso di vergogna che accompagnava ogni mio incontro intimo con il gentil sesso, nel quale non riuscivo mai ad esprimere i miei veri desideri per il timore di essere scoperto. Quell’avventura aveva infuso in me una iniezione di autostima davvero dirompente facendomi sentire una persona normale con una necessità sessuale certamente particolare ma comunque diffusa in tanti altri.La prova di ciò che ti dico venne qualche settimana dopo la visita dall’andrologo.La cameriera al piano.Yelena si accingeva al solito giro serale delle stanze da preparare per la notte, era in ritardo e cercava di affrettare i tempi per poter finire presto e andare dal barman che le insegnava i segreti di aperitivi e cocktail di tutto il mondo . Lena – così la chiamavo tutti - aveva 29 anni, era in Italia da molti anni, dopo gli studi aveva lasciato l’Ucraina per raggiungere la sorella maggiore che le aveva trovato un posto da cameriera in un albergo famoso. La sua bellezza non passava inosservata, anche con la divisa indosso ...
    ... i suoi occhi azzurri incastonati in un viso d’angelo con il contorno dei suoi capelli corvino sopra un corpo alto e sottile, le dava un aspetto regale di leggerezza inaccessibile.Lena bussò due volte alla stanza 211, non ricevendo risposta infilò il passepartout nella serratura e spalancò la porta.Rimase ferma sull’ingresso bloccata da uno spettacolo inaspettato, il cliente della stanza si trovava davanti a lei, nudo sulla poltroncina, il viso sfigurato dal piacere, con le gambe aperte seduto a smorza candela su una bottiglia di plastica enorme che lentamente fuoriusciva dal suo culo mentre il suo pene gonfio e duro sussultando spruzzava potenti getti di sperma che si spargevano sulla moquette a poca distanza dai lei. Il rumore sordo della bottiglia che uscita dall’ano del cliente era ruzzolata dalla poltroncina a terra la fecero tornare in lei, imbarazzata e rossa in viso riafferrò la maniglia della porta e con un timido “mi scusi” richiuse e si allontanò. Proseguì il giro ancora con l’imbarazzo in dosso bussando alle porte con molta più decisione e nel caso anche più volte prima di entrare e nel farlo, per maggior sicurezza, si annunciava con voce gentile ma forte.Si meravigliò di se stessa, di quell’imbarazzo che l’aveva colta impreparata e che non riusciva a togliersi di dosso; non era una ragazza ingenua e per queste cose poi era anche assai disinibita, infatti non era certo la prima volta che si trovava ad affrontare situazioni strane ed imbarazzanti: quello di entrare ...
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