Schiavi per sempre - prima parte
Data: 14/04/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark
... complimenti ci legarono le mani dietro la schiena, ci misero un collare e con un guinzaglio ci portarono via. Uscimmo tutti tra grida dei padroni e le urla degli schiavi. Io e l’altra compagna di sventura ubbidimmo senza opporre resistenza, quasi annientati dalla potenza dei nostri aguzzini. Eravamo pronti a tutto, terrorizzati per la sorte ignota.
Venimmo portati tutti al guinzaglio in una palestra dell’università, dove ogni gruppo fu portato in uno spogliatoio dedicato. Legarono il guinzaglio all’attaccapanni, come se avessimo potuto scappare con le mani legate dietro la schiena, quindi uscirono lasciandoci soli.
- Non so chi sei,- mi disse la compagna di sventura. – Ma fammi un piacere. Fai tutto quello che ti dicono altrimenti si scatenano contro di noi e ci possono fare cose terribili. Una mia amica mi ha detto che se siamo docili e servizievoli andrà tutto bene…
- Non ho nessuna intenzione di ribellarmi… - Dissi con un filo di voce strozzata dal terrore. – Ma ho tanta paura.
- E’ quello che vogliono. Ma non prendere iniziative, comportati da femminuccia, OK?
Annuii, ammirando la sua maggiore sicurezza.
Entrarono i due padroni, un maschio e una femmina, con un terzo studente più titolato di loro che aveva in mano un block notes.
- Ecco i nostri due. – Disse il ragazzo.
- Due pezzi di merda. – Commentò il terzo.
- Puoi dirlo forte – aggiunse sarcastica la ragazza.
- Beh, avete tre chance. – Disse il capocchia. – Prima li fate sfilare in ...
... mutande, poi senza mutande e infine con qualcosa nel culo. Fuori ci sono gli anziani più importanti che li compreranno all’asta. Chi non riesce a venderli in tre volte, la quarta sfilata gliela faccio fare io!
Guardò la fagiola, come dire che l’avrebbe avuta volentieri per le mani.
- Ha ha! – Disse lei guardandoci con occhio malevolo. – Li venderemo di sicuro.
- Spero alla terza asta.
- Credo già in seconda battuta. Scommetti?
- Tu vieni qua. – Disse la padrona, prendendo la mia compagna di sventura per metterla in mezzo allo spogliatoio.
Una volta in centro, lei prese le gonne dalla sventurata e gliele tirò su fino al collo. A quel punto il padrone maschio prese un paio di grossi aghi da balia e bloccò le gonne al collo in modo che non cadessero giù. La matricola aveva un paio di mutande bianche come si usava allora, anche perché c’era solo quel tipo. Le guardai il culo coperto dal triangolo delle mutande e provai un insano desiderio che in quel momento mi sembrava fuori luogo. Ma tant’è, l’uccello iniziò a muoversi. A quei tempi non si vedeva mai il nudo al cinema e quando una donna accavallava le gambe gliele guardavi con avidità, da maiale. E anche lei, la sventurata, portava calze e reggicalze. Altra caratteristica di quei tempi. Dopo sono passate ai collant e dopo ancora alle autoreggenti, ma il reggicalze non tornò più. Un delitto perché quel tratto di carne stretta tra mutande, calze e reggicalze era proprio fonte di desiderio libidinoso.
I due padroni ...