Jenny. Sindrome di Dracula.
Data: 15/04/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Tibet
... fatto che lo identifichi con me- -Mamma è molto riservata al riguardo, è una donna eccezionale. Non so chi è, nulla di nulla, potresti benissimo essere tu…- -Se ti tranquillizza, non ero in Italia quando sei nata, sicuro al cento per cento…- -Mi spiace… ti guardo e vedo lui, forse perché mi piaci e inconsciamente vorrei che fosse come te?- -E tua madre non ha un uomo?- -Come ti ho detto è molto riservata, penso di si dato che a volte dorme fuori, ma non so nulla di preciso… quando ero piccola ha avuto un uomo che girava per casa ma lo ha cacciato quando le ho detto che mi toccava- -Hai avuto tanti ragazzi. Il primo quando?- -A quattordici anni- -E poi una lunga serie… giusto?- -Si…- -E perché? Visto che non provi piacere? Quale è lo stimolo per il quale ti concedi con questa facilità?- -Non lo so, sul momento provo eccitazione, non so dire di no, poi… chissà perché- -Solo a me sai dire… di no.- -Senti… se prometti che non cerchi di scoparmi vengo in stanza con te, posso soddisfarti con la mano, con la bocca…- -No!- “No! Cazzo! Pensa… Non sono il tipo da accontentarsi! E comunque non ora! Specialmente con te che mi hai richiamato alla coscienza la cosa della figlia! So che se volessi, ...
... ti potrei avere. Ne ho il modo, la capacità, ma ora ho uno scrupolo. Si che potrei e non resisteresti alle mie carezze, ai miei baci fra le cosce e saresti tu a chiedermi di penetrarti dopo che te l’ho strofinato a lungo fra le tue cosce chiuse, strette, strofinato sul tuo solco e proprio su quel grosso clitoride! Volevo, vorrei… insegnarti a godere. Come un maestro. Farti capire che è necessario che ti concedi solo quando ne hai desiderio e comunque non a uno qualsiasi. Il sesso può essere squallido e può essere meraviglioso! Non buttare via il tuo corpo, non buttare via la tua anima! Non imbrattare la tua vita di macchie indelebili! Anche in questo ti posso essere maestro! Ma… mi hai tarpato il desiderio, la voglia, la volontà di farlo. Non mi va più! Si… è vero potresti essere mia figlia.” Più tardi mangiano un gelato seduti assieme nel giardino. Non c’è più traccia di sesso fra loro. La riaccompagna alla stazione dei bus. Lei lo bacia su una guancia. -Sono stata bene con te… grazie.- Una pagina di vita. Una pagina girata e diventata subito passato. Mille pagine di parole vuote, scarabocchi senza senso. Mille ancora bianche. Aspettando qualcuno che lo guarisca dal ”mal di vivere”. T.