Riverirti con attaccamento
Data: 14/10/2017,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... una preda mite pronta a offrirsi alla sua carnefice. Supplicami sussurrava lei, mentre succhiava il mio cazzo, facendo crescere il mio desiderio e lasciandolo continuamente sospeso in un�attesa senza fine. Io allora l�imploravo, invocando la grazia delle sue labbra, che indecentemente mi succhiavano con dei piccoli morsi. Le mie suppliche però non erano mai sufficienti per lei, visto che non c�era nulla che io potessi fare per ottenere quel piacere tanto a lungo ambito. Lei dopo avermi torturato con i suoi baci, si rialzava e m�osservava per di più divertita mentre io cadevo in ginocchio davanti a lei. S�innalzava su di me in tutto il suo candido e perfido splendore, attendendo che io l�implorassi ancora, richiedendo l�omaggio del mio desiderio e della mia anima domata che s�offriva a lei in una resa incondizionata, obbediente ad adorarla come se fosse una divinità alla quale chiedere la propria salvezza.Era realmente così che io la supplicavo baciandole i piedi mentre lei rideva di me e della mia follia, incitandomi ad adorarla ancora intanto che io le mostravo tutta la mia devozione. Mancavano circa quindici minuti alle otto, io dovevo sbrigarmi se non intendevo perderla, perché avevo soltanto trenta minuti per prepararmi e per raggiungere la fermata della metropolitana, decisamente troppo pochi. Quando uscii dalla doccia riconobbi il suono dei passi di Corinne che scendevano giù per le scale, fui preso dal panico, dato che stavo per perderla, mi vestii in fretta ...
... precipitandomi giù per la strada giusto in tempo per vederla svoltare l�angolo. In quel momento cominciai a correre, fui un po� avventato in questo, quando svoltai la trovai infatti ferma davanti a una vetrina, lei mi vide e notò senz�altro il mio affanno. Non potevo tradirmi, dovevo fare del mio meglio affinché non s�insospettisse ulteriormente, in tal modo accennai un saluto da buon vicino e proseguii, precedendola lungo il tragitto per la stazione della metropolitana. Pochi metri dopo approfittai d�un distributore automatico e mi fermai per comprare un pacchetto di sigarette, la sosta fu sufficiente a far sì che lei mi superasse permettendomi agevolmente di seguire di nuovo i suoi passi.L�aria fresca della notte poco a poco si dissolse nel sole autunnale del mattino, giacché si poteva ancora respirare un tepore quasi estivo, Corinne indossava una camicia e dei pantaloni leggeri, calzava dei sandali con il tacco. Chissà come sarebbe stato scaldarglieli, però mi piacevano, erano piccoli quei piedi, immaginavo che fossero soffici, morbidi e vellutati come i petali d�un fiore, immaginavo di solleticare le sue dita con la punta della lingua, di sfiorarle con le labbra e di succhiarle con avida dolcezza, di poter sentire il suo piede scivolare sul mio corpo e d�adagiarsi infine sul mio viso, di respirarlo mentre lei teneramente mi sorrideva. Un sorriso fresco, come quello che sgorga dagli occhi degli amanti, sì, perché le avrei sorriso anch�io allora e nei miei occhi lei avrebbe letto ...