1. Riverirti con attaccamento


    Data: 14/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... tutto il mio amore, avrei morso delicatamente il suo tallone, lei avrebbe cercato di divincolarsi e avrebbe finto d�essere adirata con me minacciandomi scherzosamente, ma poi il suo sorriso sarebbe tornato a brillare sentendo i miei baci tornare a ghermirla. Avrebbe in seguito socchiuso gli occhi e si sarebbe abbandonata al piacere delle mie labbra, che affamate sarebbero scivolate lungo il suo corpo e fino alla sua bocca, respirando il suo desiderio di stringermi e d�amarmi così come io l�amavo.I miei sogni prendevano sempre il sopravvento quando la guardavo amandola in silenzio, mi perdevo nel labirinto d�immagini che di volta in volta prendevano forma, come scene d�un film che si sovrapponevano alla straziante realtà d�una fissazione muta e solitaria che durava ormai da sei mesi, dal giorno in cui per la prima volta l�avevo incrociata per le scale. Quel giorno, invero, lo ricordavo luminoso come un�alba, però il sole di quel mattino era rimasto imprigionato sul fondo del cielo, lasciando quel chiarore sospeso sul confine della notte, alimentando la follia dei miei sogni lucidi. Io m�avvicinai a lei timidamente, all�inizio sfiorando quel sogno in modo distratto fingendo che non fosse nulla, soltanto il passatempo d�una mente annoiata che vagabondava seguendo il suono del vento. Senz�accorgermene, all�improvviso mi scoprii ossessionato dalla sua presenza dove cercavo di seguire ogni più piccolo movimento. Lei si era trasferita nell�appartamento accanto al mio, eravamo vicini ...
    ... di pianerottolo e mi ritrovai a spiare tutti i suoi spostamenti, a passare le giornate tendendo l�orecchio per sorprenderla quando usciva e appena rientrava restando in attesa, per poterla osservare attraverso lo spioncino della porta.Avrei potuto forse provare a parlarle, magari avrei potuto invitarla a prendere un caff&egrave, eppure mi sentivo come paralizzato quando l�incontravo, perché le parole si spegnevano e lì morivano, il fiato per dar loro voce svaniva restando intrappolato chissà dove. Quando io l�incrociavo riuscivo soltanto a balbettare un timido saluto, che lei a malapena udiva e a cui rispondeva con un sorriso, un sorriso in cui potevo leggere chiaramente quanto buffo apparissi ai suoi occhi. Nonostante questo, il mio amore per lei di giorno in giorno cresceva, con esso anche il desiderio e la necessità di sapere tutto di lei, di conoscere ogni dettaglio della sua vita. Imparai velocemente a conoscere le sue abitudini, cominciai a seguirla per potermi sentire parte della sua vita, per poter essere come un�ombra che baciava i suoi passi, giungendo a perdere anche il lavoro per le mie continue assenze. Ben presto, però, tutto questo non fu più sufficiente per soddisfare la mia fame disperata e insaziabile. Allora lo feci, con il cuore in gola m�accostai a quel limite che non avrei dovuto valicare, a quel confine oltre il quale avrei trovato solamente la causa della mia perdizione e dalla quale sapevo che non sarei più potuto tornare indietro. Pensieri deliranti ...
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