1. Riverirti con attaccamento


    Data: 14/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... quelle di Corinne. Chiesi al fabbro di farne una copia dorata, come se si trattasse della chiave d�un astuccio magico che conteneva il più prezioso dei tesori. Sapevo bene, che in realtà, quella chiave avrebbe aperto il mio vaso e che una volta rotto il sigillo non sarei più stato lo stesso. Per un po� cercai d�aggrapparmi agli ultimi indizi di logica che mi erano rimasti, o forse finsi di farlo abbandonandomi così a un lento gioco fatto d�attese e di seduzione. Accarezzavo quella chiave sognando il momento in cui l�avrei adoperata, immaginando l�universo sconosciuto che avrebbe aperto e nel quale mi sarei immerso, un mondo ricco di profumi, di sapori, il tempio della divinità che inconsciamente m�aveva legato a sé. Mancavano soltanto pochi minuti, strinsi forte la chiave nella mia tasca e attesi con Corinne l�arrivo del treno della metropolitana. Assaporai ogni piccolo istante di quell�attesa, osservando i suoi passi e il modo in cui scostava i capelli che le ricadevano sul viso, o come tirava su la borsa quando le scivolava lungo la spalla mentre andava su e giù lungo la banchina. Ogni suo movimento era lieve e ricco di grazia, sembrava che le sue mani danzassero, come se stessero pizzicando le corde di un�arpa intonando una delicata melodia che solo io potevo udire. Quando le note di quella musica silenziosa riempivano l�aria, io sentivo il tocco delle mani sul mio viso, sentivo il sapore del suo morbido e saporito palmo mentre lo baciavo, percepivo le sue dita che ...
    ... frugavano nella mia bocca, mentre mi sorrideva offrendomi il candore del suo collo, perché lo baciassi e lo mordessi nutrendomi di lei.Il sole del mattino brillava sull�asfalto, il suo bagliore inondava la strada con una luce che sembrava quasi bianca, percorsi in tal modo il tragitto dalla stazione della metropolitana fino a casa con passi rapidi. A volte quasi correvo, altre indugiavo, come se volessi prolungare ancora quell�attesa o come se sperassi di tornare in me da un momento all�altro. Giunsi davanti alla porta di Corinne e le mie mani cominciarono a tremare, mi guardai intorno e tesi l�orecchio per accertarmi d�essere solo, trattenni il respiro e girai lentamente la chiave nella serratura. Un breve istante e il mondo dei miei sogni si spalancò davanti a me. L�appartamento era piccolo, con poche stanze, era identico al mio, tranne che per l�arredamento dallo stile etnico. Le stoviglie della colazione riposavano nel lavabo e attendevano il ritorno della padrona di casa per essere lavate, cercai le labbra di Corinne sul bordo della tazza del caff&egrave lasciato a metà e lo bevvi, assaporando religiosamente il suo bacio. Sfiorai e sondai ogni oggetto della casa, seguendo le tracce che Corinne aveva lasciato, poiché era come se fossi dentro lei, sentivo le sue braccia avvolgermi e stringermi mentre mi accoglieva nel suo ventre.Lasciai la camera da letto per ultima, le sue pantofole attendevano accanto al letto, m�inginocchiai per raccoglierle e le strinsi forte, immaginai il ...
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