1. Anime dannate 25 Oblio


    Data: 15/04/2019, Categorie: Etero Autore: fantasypervoi

    ... non urlare, il�dolore,�era tremendo, il postino suonò ancora e Paolo spinse fino in fondo�spaccandole�l'anima e la resistenza.Cercò di espellerlo, ma, Paolo sapeva come fare, le tenne stretti i fianchi e�comincio a domarlaSi trovò a piangere in silenzioSentì il postino che si allontanava incazzato per il mancato recapito,�aspettò�che tornasse il silenzio.Lui, teneva un ritmo costante in lei, colpi secchi, profondi;- Ti prego, mi fa male,,, fermati...Paolo si piegò verso di lei, le morse un orecchio, poi sussurrò;- Smetterò solo quando sarò venuto, hai un culo da favola, &egrave ora che lo usi�come si deve.Lei non sapeva cosa ribattere, era frastornata.- Toccati!Ebbe un attimo di ribellione;- No!- Toccati!E fece seguire le parole con una stoccata violenta, lei gemette per il dolore;- Mi vergogno...- Non me ne frega un cazzo, masturbati!Le fece appoggiare i seni sul tavolino facendola piegare ancora di più e le�liberò le mani.Lei, scese tra le gambe e cercò la clitoride, Paolo, si fermò dieci secondi,�poi, uscì da lei, la guardò sottomessa, sconfitta, che si stava accarezzando.�Calda e disponibile come sua figlia, lo stesso tipo di culo, capiente,�elastico, stretto�Si prese il sesso in mano e lo puntò di nuovo sul piccolo orifizio, ...
    ... con le�gambe la fece allargare ancora di più, ammirò le tette poggiate al tavolo in�modo indecente.Le andò vicino all'orecchio;- Mi prendo l'anima...E lo spinse tutto dentro fino a sentire le palle sbattere contro il pube.Lei urlò per l'entrata furiosa, si sentiva male dal dolore, solo quel�contatto�con la clitoride la faceva resistere.Lui, cominciò a uscire e entrare di continuo.Non capiva più niente, adesso, dolore e piacere si confondevano.Lui voleva provocarla ancora di più;- Dimmi che sei la mia troia!Prima che rispondesse, la fece scendere dal tavolino, la mise per terra a�quattro zampe, la fece piegare con il busto facendole scendere la pancia a�toccare il pavimento e facendole alzare il culo.- Toccati e dimmelo;- Ti prego, mi vergogno...Posiziono il glande allo stretto canale che tendeva a rinchiudersi.- Dillo!- Sono la tua troia...Non aspettava altro, mise le mani sui fianchi tenendoli stretti al massimo e�entrò con irruenza a segnare il proprio territorio.- Mi prendo la tua anima, Teresa...E esplose in lei riempendola del suo caldo�nettare.Nello stesso momento, lei, urlava di dolore e di piacere, per la prima volta�veniva in quel modo osceno.Cadde sfinita per terra;- Dio mio, dio mio, cosa ho fatto, cosa mi hai fatto... 
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