Sabrina - Racconti Erotici

Sabrina

... un sogno. Le sollevai il mento, perché mi guardasse negli occhi. La baciai.

Dopo aver fatto sesso con lei, mi sentivo sereno. Non avevo voglia di scappare, non sentivo l’esigenza di fumare o di mangiare. Come se fosse stato completamente appagante.

Tenevo gli occhi chiusi, mentre lei, sdraiata al mio fianco, mi accarezzava la fronte. Sentivo il suo sguardo su di me. Se avessi saputo che sarebbe stato così bello, non avrei aspettato tanti anni.

Poi mi chiese se l’amavo. Se l’avevo sempre amata. Se avevo amato qualcuno più di lei. Forse non è cresciuta poi così tanto. Sorrisi. Qualsiasi risposta in quel momento mi avrebbe procurato dei guai. Le dissi di tacere, di non rovinare il momento.

Mentre ci rivestivamo la osservavo ancora: vedevo i ragazzini che eravamo. Sentivo di aver perso qualcosa. Forse solo la mia giovinezza, cercando un amore impossibile in storie senza importanza.

Forse adesso era troppo tardi per recuperare. Per ricostruire un amore basato su ricordi e rimpianti. Sicuramente l’intesa sessuale non era un buon ...

... collante.

Mi sorrise. Piena di speranze. Era già certa che fosse solo l’inizio. Che avremmo ripreso il filo del discorso come se non fosse passato che un paio di giorni. Ecco ricomparire quell’espressione da bambina spaurita. Non resistetti a baciarla ancora una volta.

Ora ha la sua vita, un uomo che l’ama, sicuramente meno scostante di me. Più adulto, più serio.

Dovevo lasciarla andare. Mettere a tacere i miei brividi. L’irresistibile desiderio di continuare a stringerla tra le braccia e mantenerla stretta per sempre. Ma non era giusto per lei. Ha bisogno di altro.

La guardai uscire di casa. Sapevo che non l’avrei cercata. Ma glielo lasciai credere. Era felice. Si voltò per mandarmi ancora un bacio. Era così leggera che sembrava camminasse a mezzo metro da terra. Mentre si allontanava vidi una ragazzina di sedici anni alla sua prima cotta. Jeans scoloriti, camicetta abbottonata fin sotto il collo, zaino su una spalla. Se ne andava.

Sussurrai un addio che non avrebbe mai sentito.

Il secondo che le davo in questa vita.

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