1. 187 - Dorella, sua figlia, il dottore, suo figlio e....


    Data: 16/04/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... l�acqua della vasca idromassaggio ci aggiunsi della schiuma da bagno e mi ci infilai dentro. Rimasi in paradiso per una mezzora buona, poi mi asciugai e mi guardai allo specchio. La prima cosa che saltava all�occhio erano le tette, voluminose ma anche sode il giusto. Non erano più come quelle di mia figlia, ma nonostante il peso rimanevano ancora ben alte e prepotenti. La pelle era tesa e non avevo smagliature. Il mio punto debole, o meglio dire, quello che io ritenevo essere il mio punto debole era il sedere. Io me lo vedevo troppo grosso, importante diciamo, non era di certo un culetto, era al contrario un culone, non grasso e cellulitico, ma pieno, persin troppo pieno.Pensai al vicino di casa, l�uomo che aveva acquistato la villa di fianco alla nostra. Era anziano, forse attorno agli ottanta, ma nonostante l�età, lo vedevo ogni volta che uscivo e che gli passavo davanti, lui dalla finestra mi osservava e io lo sorprendevo sempre a guardarmi con molta attenzione il culo.Dicevo di me, le cosce sono ben tornite e le gambe, nel complesso, lunghe e ben fatte. Sono una bruna dalle caratteristiche mediterranee, capelli lunghi scuri pettinati sempre in modo differente, a volte sciolti, a volte raccolti in uno chignon, altre ancora pettinati seguendo la fantasia di monsieur Davìd. Occhi castani scuri, nasino dritto e piccolino, bocca sensuale e vermiglia. Quando ancor giovane andavo all�università, nei corridoi, mentre passavo, sentivo spesso la parola �pompino�. Da una mia ...
    ... compagna seppi poi che, appunto per la forma delle mia labbra, i maschietti mi chiamavano �bocca da pompino�.Non si sbagliavano poi tanto, io amavo ed ancora oggi amo fare i pompini. E' bello, mi fa sentire padrona della situazione. Mi piace impugnare il cazzo e lavorarlo con la lingua, succhiarlo a con le labbra a ventosa, leccarlo lungo tutta l'asta, per poi succhiarlo fino a riuscire ad estrarre quegli zampilli caldi che in fondo sono il segno tangibile d�essere stata veramente una brava pompinara. Ecco questa cosa mi da una grande, grandissima soddisfazione.Andai a letto che erano le tre, mi addormentai di sasso e non sognai nulla, nemmeno il mio eroe Roberto. Mi alzai la domenica mattina e non trovai mio marito vicino a me. La sua vita, non certamente da epicureo, mi faceva venire rabbia. Mai un passo fuori posto, la serietà in persona, elettroencefalogramma piatto. Piatto solo per le cose che non lo interessavano, per quelle che invece soddisfacevano il suo ego la lancetta si agitava molto energicamente.Infatti, non se n�era andato improvvisamente, che ne so, a comprarmi un mazzo di fiori o dei pasticcini per mangiarceli assieme a mezzogiorno. No, era nel suo studio, in pigiama nel suo cazzo di studio!! Magari anche il professor Palmieri era nel suo studio. Forse stava visitando qualche bella e giovane biondina, forse al posto della specula stava usando quell�attrezzo che teneva nascosto nei pantaloni. Beata lei. Entrai in camera di Susanna e mi avvicinai a lei mentre ancora ...
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