187 - Dorella, sua figlia, il dottore, suo figlio e....
Data: 16/04/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... dormiva come un sasso. Le sfiorai una spalla e lei si lamentò, le carezzai il viso e lei quasi scacciò la mia mano come se fosse una mosca fastidiosa. La chiamai a voce e lei finalmente aprì gli occhi. Mi guardò e realizzò chi ero, poi si girò dall�altra parte e tentò di continuare a dormire. La chiamai ancora e fu allora che mi disse con voce suadente�.�Che c�è mamma, cavoli sto dormendo!!!!��Sono le dodici e mezza, se poi ti alzi e magari ti vieni a sedere a tavola��Buttò le coperte di lato e nuda come l�avevo fatta io, si mise seduta sul letto.Poi si alzò in piedi e brontolando se ne andò in bagno incavolatissima. Avrebbe compiuto diciotto anni da lì a due giorni la mia bambina. Era proprio bella, il corpo come il mio, ma proporzionalmente molto ridotto e minuto. Un sacco di belle curve tutte al loro posto e un folto boschetto nero, nero. Quelle tette poi, sembravano finte, talmente erano sode e dure. La vidi mentre camminava tornando dal bagno e notai che le mammelle manco vibravano. La gioventù indiscutibilmente aveva i suoi lati positivi. Una volta, un anno prima, le avevo chiesto se era ancora vergine e lei si era inalberata alquanto dicendomi che lo era eccome. Aggiungendo poi: Mica sono una che la da a tutti!!!Da quel momento non avevo mai più affrontato l�argomento. Pensando a questo qualche giorno dopo, quando lei era ormai maggiorenne a tutti gli effetti, le domandai se non riteneva opportuno farsi fare una bella visita ginecologica. Stranamente la trovai ...
... accondiscendente e mi disse che forse sarebbe stato il giusto momento. Presi la palla al balzo e telefonai in Studio dal professor Palmieri. .La segretaria mi fissò un appuntamento per il giovedì pomeriggio alle sedici e trenta.Per giustificare la prenotazione proprio presso quel ginecologo dissi a Susy che era un mio conoscente.�Susy, che fai ci vai da sola o� preferisci che ti accompagno?��Ma, quasi quasi visto che è la prima volta, preferirei che ci fossi anche tu��Così, la �dovetti� accompagnare. Cosa non si fa per i figli!!! Così il giovedì dopopranzo, mi preparai come se dovessi andare ad un pranzo di gala, indossando un vestito rosso scuro, corto e scollato. Mi truccai in modo delicato e quando fui soddisfatta del risultato ottenuto, dissi a Susanna d�essere pronta.Arrivammo a destinazione ed individuammo il numero civico. Si trattava di un palazzo d�epoca, entrammo nell�androne ed in fondo sulla sinistra superammo una porta a vetri e salimmo al secondo piano usando un vecchio ascensore; esso aveva ancora le porte a chiusura manuale e la cabina in legno scuro con un grande specchio sulla parete di fronte. Con uno scossone il montacarichi si fermò e, dopo aver aperto e richiuso le porte, ci trovammo di fronte ad una porta a vetri opachi, dietro alla quale si vedeva una forte luce al neon. Suonammo il campanello ed attendemmo lo scatto della serratura elettrica.Una signorina ci fece accomodare in un salottino privato, arredato in modo classico ed al tempo stesso molto elegante. ...