Massaggio a 4 mani
Data: 16/04/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Johndoe73
Non ho mai scritto nulla, è il mio primo racconto, tratto da un’esperienza personale.
Suona il telefono e sul display leggo “A69 Massimo”.
“Pronto”.
“Ciao, sono Massimo. Tra quanto potresti raggiungerci?”.
Cominciò così, tagliando molto corto e senza troppi convenevoli.
Il nervosismo superava l’eccitazione ed una sensazione strana prendeva il sopravvento.
Mi infilo di corsa sotto la doccia, cercando di far scivolare via insieme al sapone i mille interrogativi che mi assalgono: sarò all’altezza? Cosa si aspetteranno da me? E se poi la situazione si scalda ed io faccio cilecca? E se si presenta solo lui? E se… In fondo avevo visto solo un paio di foto di entrambi ed avevo parlato un paio di volte solo con lui, per cui i dubbi erano assolutamente leciti.
Scendo con la mano verso il ventre, controllando gli effetti della lametta: voglio che tutto sia a posto e ben curato.
Mentre mi asciugo e mi spalmo un po’ di crema, la mia mente continua a rimuginare sui se e sui ma, lasciando veramente poco spazio alle fantasie erotiche.
“È quello che desideravi, per cui respira a fondo e rilassati!”, continuo a ripetermi come un mantra, ma non faccio altro che peggiorare la situazione.
Una goccia di profumo e parto, controllando per l’ennesima volta il contenuto dello zainetto: bottiglia di vino rosè, praline artigianali di cioccolato, olio di mandorle, salviettine umidificate, preservativi… c’è tutto.
Lungo il tragitto fumo nervosamente e faccio suonare le ...
... casse dello stereo fino quasi a distorcere la musica, sperando che almeno questo aiuti a scacciare quella sensazione di ansia che si è impadronita della mia mente, lasciando pochissimo spazio ai pensieri erotici.
Finalmente arrivo nel luogo fissato per l’appuntamento: un’anonima piazzola dopo il paesetto di montagna, recentemente imbiancata dalla neve e rimango in attesa, essendo arrivato come mia abitudine con un leggero anticipo. Non sò più che fare per scacciare l’ansia: scendo dalla macchina ed assaporo il profumo e la visione del profilo del bosco sotto la luna quasi piena, guardo l’orologio, ripenso al contenuto dello zaino…
D’improvviso spuntano due fari dalla curva, illuminandomi fastidiosamente ed il mio cuore comincia ad accelerare il battito. La vettura mi sorpassa, senza il minimo accenno a fermarsi. “Ecco, lo sapevo, mi hanno visto ed hanno tirato dritto. Pazienza…”.
Non mi rendevo nemmeno conto che vestito con con la giacca pesante, i miei 100 kg. spalmati su un metro e ottanta non si sarebbero notati per niente. Sorrido divertito da quel pensiero imbecillotto che mi è passato per la testa e quasi non mi accorgo che una vettura si stava fermando dietro la mia. Scende Massimo e mi viene incontro con la sigaretta accesa.
“Piacere, John.”
“Ciao, piacere mio, Massimo”
Mentre ci diamo la mano, sbircio alle sue spalle e vedo che in macchina non c’è nessun altro, e di nuovo mi vengono mille pensieri e mille dubbi, che in realtá durano un secondo e ...