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La metamorfosi
Data: 18/04/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Dapper240254
... parola andai dal lato opposto al suo e mi sedetti sulla sponda del letto rimanendo così per qualche attimo, poi mi sdraiai. Lui capì e si alzò, e prima che uscisse gli dissi di non chiudere la porta. Senza parlare assentì col capo e uscì. Non ci crederete ma finalmente mi sentii in pace, non avevo più quell’apprensione opprimente che mi attanagliava e ora ero sereno. Era già passato qualche minuto e la casa era silenziosissima, nonostante stessi attento a captare il minimo rumore, non li sentivo. Mi aspettavo di sentire i sospiri di Francesca e invece il silenzio era opprimente. Non mi capacitavo di questo e mi alzai per avvicinarmi alla loro stanza camminando a piedi nudi per non fare rumore, ma non prima di aver spento la luce di cortesia del corridoio che Antonello aveva lasciato accesa nel caso avessimo avuto bisogno di muoverci, volevo evitare che potessero vedere anche solo la mia ombra. Mi avvicinai quanto bastava e vidi che avevano lasciato accesa la loro luce verde di cortesia, nel buio totale sembrava che avessero la luce accesa, ma non potevo affacciarmi alla camera senza che loro mi vedessero e quindi mi fermai subito fuori e mi misi in ascolto. Stavano bisbigliando piano e finalmente riuscire a sentire i loro primi sospiri di piacere e mi ritrovai a fantasticare eccitato su quello che stessero facendo mentre le lacrime scendevano a rigarmi il viso. Avrei voluto urlare, volevo dirgli di smetterla, entrare e portarla via lontano da tutto questo. Ma era tardi e ...
... dovevo smetterla. Mi feci forza e mi calmai. Dai loro versi mi sembrava che si stessero dando piacere con le rispettive lingue perché tra un suo gridolino e l’altro sentivo i loro schiocchi e i risucchi. ora non si curavano più di far silenzio, la voglia aveva preso il sopravvento e il mio stato d’animo angosciato di poco lasciò il posto a quello di eccitazione pura che ora provavo. Furono i versi di Francesca che ebbero questo potere su di me che appoggiato alla parete mi tenevo il cazzo e lo menavo piano attento a non venire precocemente da tanto ero eccitato. Cominciò a godere senza freni e dimentica di me gridava il suo piacere, fin che voce roca gli disse che stava godendo. Superando la paura che mi vedessero sbirciai oltre lo stipite, ma non avrebbero potuto perché mi davano le spalle. Lei sotto a gambe divaricate e lui sopra che la montava. Lei con le mani sul culo di lui con la voce rotta dalla voglia lo incitava a chiavarla dicendogli quanto le piacesse e quando lui gli assestava dei colpi secchi lei gridava di piacere continuando a incitarlo e continuava a godere. Sembrava piangesse da quanto godeva e sembrava quasi che le mancasse l’ossigeno. Quello fu il preludio di una lunga notte che per la prima volta mi vide spettatore delle performance alla monta di lei. Al mattino mi alzai per andare in bagno e passai prima a dare una sbirciata nella loro camera, stavano dormendo e li lasciai tranquilli. Ero da basso in cucina e mi ero fatto il caffè, lo stavo sorseggiando ...