Laura, una sveltina.
Data: 15/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
Katherine, la mia splendida amante domenicana a tempo quasi-pieno era tornata a Londra. L'avevo vista partire da Milano Malpensa con quell'aereo della British Airlines tanto simile a quello con cui io stesso partii anni prima per un viaggio che mi diede grandi insegnamenti.Seduto al tavolo di un bar di Ponte Chiasso stavo rimuginando su tutto questo, su come la situazione si evolvesse.E su quanto sentissi impellente il bisogno di immergermi in una donna. D'altronde era passato troppo tempo dall'ultima volta che avevo fatto sesso.Passi che era comunque stato bello oltre ogni possibile immaginazione.Stavo quindi cercando qualche possibile surrogato. Le prostitute mi attiravano poco, colpa di tutte quelle malattie veneree che molte (anzi, troppe) non citano per paura di perdere clienti. Una bionda con i seni parecchio ridotti in T-shirt e calzoncini stava a bere al bancone."Passabile", pensai, valutandola.La candidata successiva era una giovane di qualche anno in meno di me, avrà avuto sui ventidue anni. Viso da Madonna, capelli neri come l'ala di un corvo, seno mingherlo, occhi grigi."No.", dissi.La successiva, una bomba sexy da 24 kilotoni, bionda, occhi verdi, seni belli pronunciati e pressappoco della mia età, si rivelò già occupata con un mulatto tutto muscoli."Eccheccazzo!", imprecai mentalmente.Sorseggiai un po di coca cola. Erano solo le 20 e 32. Mi sembrava di essere tornato a quando avevo conosciuto Katherine.Urlo da parte di ogni singolo tifoso della Juve, ...
... lamentazioni bibliche da parte dei fan dell'altra squadra, odore di fumo di sigaretta di bassa lega dall'altra sala dove una partita di biliardo stava tenendo impegnato un quartetto di tizi tra i trenta e i quarantacinque anni."Che noia."La sexy bomba e l'altro tizio se ne vanno a braccetto, l'immagine della felicità."Mortale."Una rete da parte della Juve fa esplodere un'ennesimo e fanatico coro da stadio. Non reggevo proprio quella cantilena, quasi fosse una parodia di un canto religioso. Il barman, lungi dal voler protestare, si unisce con un sorriso ai festanti tifosi che celebrano il 2-0 con esclamazioni di gioia e letizia, manco il presidente e il suo governo ne avessero fatta mezza giusta..."Ma che ci faccio qui?"La risposta si presentò sotto forma di una tipa dai capelli lunghi castano chiaro, gli occhi azzurri, il seno leggermente pronunciato e il volto proporzionato che tradiva una lieve sofferenza. Entrò, avvolta in una minigonna e una T-shirt con una di quelle scritte insulse che non leggo quasi mai, sedendosi a un tavolo di distanza. Prese subito a bere, quasi volesse sbronzarsi a morte."Ok. Può andare.", decisi.Chiaro che ora avvicinarsi era tutt'altra cosa.Katherine e io sapevamo che entrambi eravamo ben liberi di fare sesso con qualcun'altro, dato che non c'era una vera e propria storia tra noi, solo sequenze di qualche ora durante le quali facevamo tutte le porcate che ci venivano in mente. Ergo, quando vidi quella femmina in lacrime, mi sentii in dovere di intervenire ...