Laura, una sveltina.
Data: 15/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... presso il suo fidanzato, un liceale di Como. Questi però aveva avuto la bella idea di invitare l'amante a casa sua e proprio quando Laura era tornata. Il risultato, ormai chiaro, fu che Laura vide i due che scopavano come ricci e, a pochi giorni dal fidanzamento, si era preparata a lasciare il fedifrago, il quale aveva però giocato d'anticipo e mentito di brutto al riguardo, supportando il tutto con filmati modificati e foto ritoccate. Andandosene dalla sua vita, il bellimbusto le aveva tolto l'affetto dei suoi parenti (divenuti quasi una famiglia per lei), l'appartamento in cui vivevano, buona parte dei soldi sul conto ormai in comune e la sua dignità. Riaccolta dalla sua famiglia (madre e padre separati), aveva dovuto lasciare il precedente lavoro presso l'azienda del padre del suo ex. In breve tempo, si era ritrovata disoccupata, priva di un futuro e macchiata dal sospetto di aver tradito per prima, sebbene la sua famiglia le avesse creduto.Ascoltai tutto con calma. Poi mi preparai: ora arrivava la fase 2, quella critica. Si trattava semplicemente di convincerla a venire via con me. Dato che l'alcool l'aveva stordita parecchio, avevo una buona percentuale di riuscita. Presi quindi a parlarle dei miei fallimenti in amore, di tutte le promesse mai mantenute e le ingiustizie subite e infine le dissi che le avevo superate nel solo modo possibile, il solo e l'unico.-E come?-, chiese lei.La guardai, gli occhi pieni di pietà, vera pietà.-Continuando a vivere. Cercando di ...
... dimenticare.-, dissi.I secondi trascorsero, poi i minuti e infine parlò. Diceva che la sua vita era divenuta un'abisso di disperazione. -Falso.-, dissi, -Ogni istante è differente, come le sfaccettature di un diamante.-.I suoi occhi si illuminarono a questa frase. Pagai le consumazioni e uscimmo. Lei barcollava leggermente. Feci segno al cameriere che era tutto a posto.Arrivammo in una stradina, dove evidentemente abitava lei ed entrammo. Laura incominciò a dire che aveva sui ventiquattro anni e altre cose a cui non badai. D'un tratto, mi prese il volto e mi schiaffò la lingua in bocca. Sapeva d'alcool e lussuria. Le strinsi le natiche scoprendo delle autoreggenti e un perizoma.Eravamo in un'androne di una casa. Avrebbero potuto vederci ma non me ne fregava nulla. Neanche a lei, evidentemente.-Aggiungiamo un'altra sfumatura di pura gioia alla vita...-, fece lei, tirandomi fuori il membro, ormai bello duro. Scostai il suo tanga mettendo a nudo una fica leggermente pelosa mentre le palpavo i seni con l'altra mano. Laura prese ad ansimare bello forte. -Così... tutto dentro...-. L'accontentai iniziando a pomparla come un pazzo. Che goduria. Lei venne una prima volta, reprimendo a stento un urlo. Io le tolsi la T-shirt. Fanculo a tutto il resto: volevo trombarmela per bene. La pompai un'altro po', lasciando che si avvinghiasse a me, appendendosi al mio collo come a un salvagente di qualche genere, come una naufraga al relitto di una nave. Poi, improvvisamente, le venni dentro. Un ...