1. La Preda cap. 3


    Data: 20/04/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss

    ... ma sapeva che non era ancora finita e attese trepidante il nuovo atto. Lui le girò dietro tirò i lacci delle caviglie e le fece allargare le gambe, tirò ancora la cintura che le avvolgeva i fianchi e fece inarcare nuovamente Anna fino a farne venire la fica in fuori, a quel punto l'infilzò. Anna gemette felice, quello le piaceva moltissimo. Trovarsi immobilizzata, impalata brutalmente, alla mercé di un quasi sconosciuto che la utilizzava senza curarsi di lei era la realizzazione di una delle sue più eccitanti fantasie. Alberto teneva la ragazza attraverso le cintura e la faceva andare avanti o indietro allentando o tirando le cintura a piacimento, erano come le redini di un cavallo. Per Anna era troppo, solo la paura di svegliare il vicinato e dare scandalo le impedì di urlare, ma gemette e soffocò le grida fin dal primo momento che si sentì penetrare. Voleva gridare: - Sì così, sfondami, sono la tua puttana, continua ti prego, - ma non lo fece, lui le aveva impedito di parlare e lei allora miagolava come una gatta in calore. Poi Alberto prese entrambe le cinture con una mano sola, l’altra andò sulle tette. La palpò vigorosamente e le strizzò i capezzoli. – Finalmente – pensò Anna che se avesse potuto toccarsele sarebbe stata anche più brutale. Quando poi la mano scese sulla vulva piena e gocciolante lei s’inarcò e si dimenò e quando la toccò sul clitoride mugolò come una pazza. Due minuti dopo sentì l’orgasmo salire e si abbandonò come se fosse svenuta, non sbatté il ...
    ... viso per terra solo perché Alberto la teneva attraverso le cinghie. Lei ormai era inerte e lui la manovrò con le cinghie facendola andare su e giù a piacere finché il fiotto di sperma non riempì la ragazza, Anna ebbe un’altra violenta, lunga e piacevole convulsione. Lui infine, delicatamente la lasciò andare verso il pavimento dove la ragazza rimase a contorcersi, a stringere le cosce l’una all’altra ed a godere a lungo. Molto dopo l’una, mentre Anna si rivestiva chiese umilmente al padrone se le era piaciuta. Lui la guardò a lungo mettendola in imbarazzo. – Per essere la prima volta non sei stata male, ma hai molto da imparare. Dalla prossima volta inizierò ad addestrarti. - Lei colse la palla al balzo ed allora chiese se potevano rivedersi la sera dopo. - No. Domani ho già un impegno, ma ti posso ricevere qui alle sette dopodomani, poi vedremo come passare la serata. - Non era vero che Alberto avesse un impegno e desiderava anche rivederla al più presto, ma era ora che la ragazza capisse chi era che guidava le danze. Mortificata Anna rispose come si conveniva. – Sì padrone. – Era dispiaciuta, ma quando fu sulla strada di ritorno ripensando a tutte le sensazioni di quella giornata divenne euforica. Quella notte dormì pochissimo, ma il giorno dopo sprizzava ugualmente energia e sul lavoro, se possibile rispetto alla sua normale efficienza, rese anche di più. Più volte durante il giorno si disse: - penso di poterlo controllare e di poter gestire, almeno per qualche tempo, ...
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