La prima volta con sonia
Data: 22/04/2019,
Categorie:
Etero
Autore: juda_s
... maliziosa, così come i discorsi e le inevitabili battute sugli hotel che frequentavo. Sovente, per questioni economiche (ho un contratto libero professionale che non prevede rimborsi, tutto rientra nella tariffa pattuita per la trasferta: km, hotel, ristoranti…) sceglievo bed and breakfast o motel un po’ defilati e dozzinali, decisamente più economici di quelli in centro ma, spesso, un po’… equivoci, e le celie a riguardo cominciavano ad essere insistenti.
Poi c’era la corsa e la promessa, ancora non mantenuta, di andare a correre insieme, prima o poi.
Dopo due anni di abbracci, chat, scherzi, battute e desideri, finalmente riuscimmo ad organizzare la cosa.
Presi una camera in un motel molto comodo a Bergamo, dove sarei stato alcuni giorni per lavoro, piuttosto vicino a casa sua ed alla pista ciclabile dove era solita andare a correre e ci accordammo per vederci lì alle 7 di sera per una corsa e, successivamente, andare a mangiare una pizza insieme, per fare due parole.
Dato che non è bello arrivare in pizzeria in shorts da running e maglietta sudata, le offrii la doccia della mia camera di motel, con la promessa di… stare fuori, ovviamente. Sonia accettò senza controbattere.
Raccontai a mia moglie che quella sera sarei stato a cena col responsabile di zona, così da evitare telefonate o messaggi inopportuni e… aspettai che i giorni passassero, fantasticando, spesso tenendomelo in mano, anche mentre ero alla guida dell’auto.
E finalmente, il giorno ...
... arrivò.
Alle 18 uscii dall’ufficio, dichiarando tutta la mia stanchezza per una giornata particolarmente impegnativa iniziata, peraltro, molto presto, e mi fiondai al motel.
Check-in, camera, con parcheggio davanti alla stessa, letto king size con specchio sopra e sulla testiera, bagno con vetrata sulla camera.
Perfetto!
Aprii la valigia e ne tirai fuori il beauty case, un sapone da massaggi, l’attrezzatura da running, estrassi il portatile e lo collegai alla wifi della struttura quindi mi diedi una rinfrescata, mi cambiai ed uscii con l’auto in direzione del punto d’incontro che Sonia mi aveva indicato.
Quando arrivai era già lì che mi aspettava.
Scese dalla macchina e mi sentii morire.
L’abbigliamento tecnico disegnava le sue forme come se fosse stata vestita solo di una mano di vernice nera e giallo fosforescente.
Mi venne un’erezione immediata e pensai “come faccio, ora la vedrà, se ne accorgerà, che figura…” così armeggiai un attimo giusto da recuperare un po’ di contegno prima di scendere e salutarla.
Mi venne incontro, ci abbracciammo e baciammo all’angolo della bocca, le accarezzai la schiena, come facevo sempre, sentendo che non aveva il solito reggiseno ma uno sportivo, lei si strinse più forte ancora a me, mettendosi in punta dei piedi e spingendo il suo corpo contro il mio, il suo ventre contro… la mia erezione che, ovviamente, era tornata a tenermi compagnia.
Mi scusai, argomentai sugli effetti del freddo, notai i suoi capezzoli turgidi, lei ...