1. La prima volta con sonia


    Data: 22/04/2019, Categorie: Etero Autore: juda_s

    ... rise e propose un paio di minuti di camminata per riscaldarsi prima di cominciare la corsa vera e propria.
    
    Ok, andiamo, fa strada.
    
    Quel posto non l’avevo mai visto, il sentiero era stretto, mi misi dietro di lei.
    
    Come dicevo, Sonia è più piccola di statura di me, all’incirca è alta 160 cm contro il mio incredibile metro e ottanta (ah ah ah…) e molto più giovane, ha, infatti, 35 anni mentre io ne ho quasi 55.
    
    Non è bellissima, è carina, un bel tipo, occhi come il cielo, bellissimo viso, lunghi capelli mossi biondi naturali raccolti, per il running, in un crocchio negligente, seno piccolo, una seconda scarsa, ma sodo che avevo più volte sbirciato senza riuscire a scoprire per intero, sedere un po’ abbondante ma piacevole, piuttosto sodo anch’esso.
    
    Il tutto, come detto, avvolto in un paio di shorts, un reggiseno sportivo ed una tshirt aderente da running.
    
    Una bomba.
    
    Partimmo.
    
    Prima la camminata e poi un po’ di corsetta leggera. Non faticavo a starle dietro: nonostante l’età il mio stato fisico è decisamente buono, mi tengo in costante allenamento. Ho l’inevitabile pancetta dei 50enni, frutto di ore d’auto, riunioni, cene in ristorante, ma per il resto… tutto a posto, così, anche quando cominciò a forzare il ritmo non faticai a starle dietro.
    
    D’altra parte, ne avevo validissimi motivi: uno era quello che mi ondeggiava davanti, ad ogni passo. Un paio di chiappe appena morbide che si alternavano su e giù mandando in tilt le mie sinapsi.
    
    Mica facile ...
    ... correre col pisello che come riesci a distogliere il pensiero e farlo scendere torna duro…
    
    Dopo circa mezz’ora, e circa 8 km, ci fermammo nei pressi di una fontanella per rinfrescarci un attimo.
    
    Non sono abituato a portarmi borracce o altro, non uso nemmeno le cuffiette, preferisco correre leggero, e dissetarmi presso le fontane che si trovano in giro, se si trovano, in ogni caso bevo parecchio prima di partire per cui ne approfittammo per ristorarci un attimo.
    
    Si fermo, disse “ecco, questa è la fontana, siamo a metà”, si girò verso di me e… le vidi il camel toe, il suo sesso splendidamente scolpito nel nero dei pantaloncini aderenti, e persi fin la strada di casa.
    
    Farfugliai qualcosa, bevvi un po, mi girai e vidi che stava ridendo. Feci per chiederle come mai ma… me ne accorsi da solo. Era di nuovo lì, più baldanzoso che mai.
    
    Mi disse “ma come fai a correre con quel robo lì???” risposi “eh, lo so, ma è colpa tua…” “ lo so…” e mi strizzo l’occhio prima di dirmi “forza, vecchietto!” e riprendere la corsa.
    
    I successivi circa 30 minuti – 8 km passarono in fretta mentre correvamo, ora affiancati, su una strada un po’ più larga, rimettendoci in fila solo incrociando qualche altro runner, intanto che il sole scendeva e godevamo del paesaggio stupendo, dello sforzo fisico, della presenza dell’altro accanto.
    
    Arrivammo alle auto e, richiamando gli accordi e la mia proposta, le dissi: “allora vieni a fare la doccia da me?”
    
    “Certo, se mi vuoi…” rispose.
    
    “Beh, ...
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