1. La prima volta con sonia


    Data: 22/04/2019, Categorie: Etero Autore: juda_s

    ... ovvio che ti voglio… - strizzata d’occhio – però mi sa che potrebbero far storie se entri con la tua auto per cui pensavo che potresti lasciarla nel parcheggio dalla rotonda, ti prendi la borsa col cambio, sali con me ed entriamo insieme, che ne dici?”
    
    “Sì, perfetto”
    
    “Benissimo, andiamo”
    
    Salii in auto completamente scombussolato.
    
    Stava davvero accadendo?
    
    Ci mettemmo in marcia, nuovamente in colonna, direzione parcheggio rotonda, che distava pochi km. Durante il viaggio chiamai mia moglie, telefonata d’obbligo, ciao, come stai, tutto bene, sono andato a correre dove mi ha detto quel collega, ricordi? (notare la finezza), sì, ora doccia e poi a sta cena, che palle, non ne ho proprio voglia, eh, lo so ma che vuoi, mi tocca…
    
    Ciao ciao, a domani ed eravamo alla rotonda.
    
    Sonia scese dall’auto con la borsa del cambio e la borsetta e salì nella mia.
    
    Stavo letteralmente impazzendo di desiderio.
    
    La guardai e le sorrisi, le accarezzai una guancia, mi sorrise, partimmo direzione motel.
    
    Il concierge non guardò nemmeno chi c’era nell’abitacolo, riconobbe l’auto, presumo, ed alzò la sbarra; pochi secondi dopo parcheggiavo davanti alla camera, pochi altri ed eravamo dentro.
    
    “benvenuta chez moi, ma cherie!”
    
    “Wow, grazie! Carino, pensavo peggio da quanto dicevi, certo che specchi ce n’è… e quella?” chiese, guardando la vetrata che divideva la camera dal bagno.
    
    “hai capito perché ho promesso di non entrare?”
    
    “sì, non serve, puoi vedere ...
    ... tutto!”
    
    ridemmo di gusto, le promisi di non guardare (cosa che invece feci) e lasciai che entrasse in bagno per fare la doccia.
    
    Non chiuse la porta lasciando un piccolo spiragli dal quale la spiai spogliarsi, sentendo il testosterone salirmi fin alla radice dei capelli, la fotografai e filmai di nascosto mentre, nuda, entrava nella doccia, mi spostai a sbirciare dalla vetrata finchè il vapore non mi nascose la visione sublime, seppur distante, dei suoi seni, del suo sedere, del suo sesso, quindi attaccai il telefono al portatile e scaricai al volo foto e filmatini, nel caso volesse farmeli cancellare. Non avevo alcun dubbio, infatti, che fosse ben conscia di ciò che stavo facendo.
    
    Dopo una decina di interminabili minuti usci, si asciugò ed uscì dal bagno avvolta solo nell’asciugamano grande, da doccia.
    
    L’avrei violentata lì, ma ero ancora un po’ incerto, e comunque puzzavo come una capra bagnata, una doccia era d’obbligo.
    
    “Ok, vado io ora, ci metto poco”
    
    “Sì, ti aspetto qui” “eccerto, e dove vuoi andare?”
    
    Risate
    
    “se vuoi dopo ti faccio un massaggio…”
    
    Non è una scusa, li faccio davvero e mi dicono d’essere piuttosto bravo.
    
    Non li faccio spesso, di norma ad amici, massaggi decontratturanti dopo sforzi intensi o rilassanti, preferibilmente ad amiche, anche se mia moglie, ovviamente, non gradisce particolarmente. Le avevo già fatto qualche massaggio cervicale appena accennato, in ufficio, per cui accettò subito.
    
    Entrai in bagno e cominciai a spogliarmi, dando ...
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