Racconto 1- Il mio ….
Data: 22/04/2019,
Categorie:
Etero
Autore: 1945
... una bellissima giornata di mezza primavera. I colori e la natura avevano spazzato quel po� che era rimasto dell�inverno e c�era aria di nuova vita.La riunione, organizzata nel pomeriggio, era presso la casa padronale di un imprenditore. In uno splendido salotto con ampia vista sul fiorito giardino lui ,io ed il figlio maggiore ,stavamo discutendo già da alcune ore di una importante �fusione�. Infervorati dall�impegno non ci accorgemmo del trascorrere del tempo sino a quando Fabio, il figlio, disse: ehi sono quasi le otto e siamo ancora a metà strada, che ne dite di interrompere, andare a cena e poi riprendere� Il padre disse : l�idea è buona, ma io non posso ;sai come è fatta la mamma? Dice che dedico tutto il tempo all�azienda e che trascuro tutto il resto e se poi non andassi a cena�. Di continuare dopo non se ne parla. Siamo già stanchi.Però hai ragione ,è tardi�Perché non andate a cena tu e la dottoressa ? E poi�. Poi, se la dottoressa non ha problemi, può fermarsi a dormire qui presso la foresteria e domattina cominciamo verso le nove.Cosa ne dice dottoressa? Così le evitiamo un fastidioso avanti ed indietro, ed inoltre può anticipare con mio figlio alcuni temi che approfondiremo domani.Mi aveva preso di sorpresa . Era già avvenuto che dormissi fuori casa per lavoro, ma era programmato.Il cliente era molto importante e la proposta era di buon senso. Sarebbe stato un fastidioso e stancante avanti ed indietro ed inoltre potevamo anticipare parte del lavoro del giorno ...
... dopo.Dissi: devo sentire mio marito, che non vi siano problemi a casa e poi c�è un problema. Non pensavo. .e non ho ricambi e per dormire.Mi rispose sempre il padre. Dottoressa, se non si offende, posso darle alcune cose di mia figlia �. Anche se mia figlia è più giovane di lei sono sicuro che le andranno benissimo.Aveva risolto il problema e mi aveva fatto un complimento. Conoscevo la figlia . Una bella ragazza con un bellissimo fisico.Non potevo più rifiutare.Chiamai mio marito. Era già a casaMi disse: nessun problema, anzi è una buona idea. Penso io ai ragazzi.Rassicurata, mi feci passare i ragazzi per salutarli e poi con affetto salutai mio marito.Il padre ci salutò augurandoci una buona cena e consigliò al figlio quel ristorante sulla sponda del lago.Rimanemmo noi due. Fabio ed io.Disse: possiamo andare dottoressa? Le faccio strada.Andammo all�auto e gentilmente mi aprì la portiera. Mi disse dove saremmo andati a cenare. Non conoscevo quel ristorante.In auto vigeva un imbarazzato silenzio. Un conto è parlare di lavoro, un altro�E poi era una situazione nuova.Lo guardai . Era concentrato alla guida.Nei nostri precedenti incontri la mia attenzione era sempre dedicata ai problemi da risolvere e non lo avevo mai considerato nella veste di uomo. Era per me un cliente. Un valido cliente.Mi aveva dato l�impressione di essere sveglio. Sicuramente capace nella co-conduzione dell�azienda familiare. Riservato. Mai lo avevo sentito esprimersi in temi che non fossero professionali.Aveva ...