1. Racconto 1- Il mio ….


    Data: 22/04/2019, Categorie: Etero Autore: 1945

    ... di fatto che tornò alla sua famiglia. Alcuni anni dopo si risposò. Ogni tanto quando vado a trovare mi figlio la vedo. E� felice. Ciò mi fa piacere, però mi dà anche amarezza. Potevamo essere noi. Non sono stato capace�Da allora mi sono dedicato completamente al lavoro. Si amicizie femminili, ma nulla di serio. Forse ho paura di replicare lo stesso errore.Poi fui da lui sollecitata a �confessarmi�, ad esprimermi sul mio impegno da mamma, moglie, professionista e ,sulla linea di una inconsueta sincerità ,raccontai sia le cose belle che quelle meno della mia vita. Sicuramente colse il mio disagio di moglie.Ci rendemmo conto , seppur per motivi diversi, di avere qualcosa in comune ,ma su questo cadde imbarazzato il silenzio.Eravamo diventati più che due conoscenti.L� ottima cena, in tutti i sensi, terminò e tornammo alla macchina.C�era tra noi un diverso feeling.Una ventina di minuti e fummo alla sua casa. Mi accompagnò alla dependance per verificare che tutto fosse a posto.Era situata ad un centinaio di metri dalla casa padronale. Una stretta via la congiungeva alla grande casa e vi era una altra via che portava direttamente ad una uscita defilata. Era parzialmente visibile dall�altra casa poichè era immersa e circondata da un ampio bosco.Era più un grande padiglione da caccia , da giochi, che una dependance. Me lo confermò Fabio.L�esterno era in pietra. L�interno, al piano terra aveva la cucina ed un grandissimo salone; sopra vi erano più camere per gli ospiti.Nella camera ...
    ... a me riservata vi era sul letto una bella vestaglia da notte e su una vicina sedia l�occorrente per il giorno dopo. Nel comunicante bagno c�era tutto quanto avrebbe potuto essermi utile.Fabio, sull�uscio della camera da letto, disse: attendo un attimo per vedere se tutto è a posto. Se manca qualcosa�Sino a quel momento era stato tutto ok.Tutto piacevole. Nessuna ingerenza pericolosa. Ma�Sarà stato il rilassamento del fine giornata, la vista del letto e della trasparente vestaglia lì appoggiata, o�quando improvvisamente sentii il conosciuto calore salire per il corpo sino ad invadermi il cervello.NoooEbbi persino un giramento di testa. Fabio non se n�è accorse.Mi girai verso lui. Mi stava guardando. Mi sembrava mi guardasse in modo diverso da prima, era solo la mia immaginazione?Il suo sguardo era lo sguardo del �lupo�.Quella serata stava modificando la mia vita e l�intimità di una camera da letto ne era il luogo.Due persone con le stesse affinità e simili problematiche.Fece un passo verso me che rimasi immobile, spaurita, incapace di pensare.Forse voleva solo salutarmi in modo affettuoso, ma quando si avvicinò per pormi un bacio sulle guance, come una statua rimasi immobile e non avvicinai il viso.Si trovò ad abbracciarmi e quello che doveva essere un abbraccio di saluto durò più del necessario. Ero poggiata a lui. Sentivo la forte presenza del suo corpo. Era una vecchia e nuova sensazione.Come in una istantanea eravamo fermi guancia a guancia. Fu un movimento incosciente, ...
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