1. Quando si dice un sogno - 1


    Data: 23/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... rispose lui con tono serio.
    
    “Dev’essere stato terribile.”, continuai nello scherzo.
    
    “Già, in effetti non eri molto bravo.
    
    Me l’hai graffiato tutto coi denti.”
    
    “Cosa ti aspettavi? Non saprei neanche da dove cominciare!”
    
    “Se vuoi, ti insegno io.”, mormorò in tono allusivo, venendomi vicino e facendomi un carezzina sui capelli.
    
    Scoppiai a ridere divertito per quell’insolito comportamento.
    
    “Che ti prende stamattina, Alex, sei in calore?”
    
    Lui non rispose. Ebbi l’impressione come di un freddo improvviso che fosse calato fra noi: si scostò da me, finì di bere il caffè e uscì dalla cucina, dopo aver messo la tazza nel lavandino: l’erezione ancora più svettante gli tendeva il davanti dello slip come il palo di una tenda.
    
    Finii di bere il caffè pure io, rimasi a sfogliare la rivista, poi mi decisi a tornare in camera e riprendere un po’ a studiare. Senonché, passando davanti a quella di Alex, senti un parlottio sommesso: mi avvicinai alla porta socchiusa e… e lo vidi: seduto sul divanetto, completamente nudo, l’uccello saldamente in pugno che si stava facendo una sega, mentre sul computer poggiato su uno sgabello davanti a lui stava andando probabilmente un porno. Allargai di un po’ lo spiraglio della porta per migliorare la visuale: non c’erano proprio dubbi, si stava masturbando.
    
    Era la prima volta che lo vedevo del tutto nudo… ed era la prima volta che vedevo il suo cazzo, eretto per giunta. Mi parve enorme nella sua mano stretta all’asta, che si ...
    ... muoveva su e giù con ritmo alterno, ora rapido e parossistico, concentrato verso la punta, ora invece lento lungo tutta l’asta, mentre la sacca pesante dei coglioni sobbalzava secondo il movimento della mano. Non avevo mai visto un uomo masturbarsi, dal vivo, intendo, e lo spettacolo aveva un’indubbia attrazione magnetica.
    
    Non potrei dire se quella vista mi eccitò: se anche successe, non me ne accorsi, tanto ero concentrato e stupito. Poi mi sentii prendere come da un fremito che mi percorse tutte le membra, mi tremavano le mani, la gola mi si asciugava, la mente mi si obnubilava, il corpo prendeva ad agire per conto suo, o come sotto lo stimolo di una volontà esterna.
    
    Lentamente aprii del tutto la porta e feci un passo all’interno. Dovevo avere una faccia stralunata; Alex mi sentì, alzò gli occhi e, senza fermarsi, mi sorrise.
    
    “Che stai facendo?”, sibilai stupidamente.
    
    “Vieni, - mi disse lui – vieni a vedere.”
    
    Allora mi accostai al divano, sempre con gli occhi puntati alla mano che continuava a scorrergli lungo il cazzo, su e giù. Avvicinandomi, notai che il glande era grosso, incredibilmente roseo e bagnato… Un afrore pungente mi fece arricciare le narici quando gli fui vicino. Mi sedetti alla sua destra e guardai lo schermo del computer: stava effettivamente guardando un porno.
    
    “Guarda che figa!”, mi fece, passandomi il braccio sulla spalla e prendendo a segarsi un po’ maldestramente con la sinistra.
    
    “Sì…”, mormorai, fissando la troiona sullo schermo che ...