1. Quando si dice un sogno - 1


    Data: 23/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... cavalcava il poderoso birillo di un uomo, di cui si vedevano soltanto le cosce spalancate e le grosse palle ballonzanti.
    
    Alex mi strinse a sé.
    
    “E’ bello che sei qui…”, mormorò.
    
    Ebbi un momento di imbarazzo e tenni lo sguardo ostentatamente fisso sul computer.
    
    “Così è cominciato il sogno, stanotte… - proseguì – io mi facevo una sega e tu sei entrato e ti sei seduto vicino a me…”
    
    “E poi?”, chiesi, cercando di assumere un tono scherzoso.
    
    “Poi mi hai carezzato le palle…”
    
    “Cosa?”
    
    Ma lui era di nuovo perso nel suo sogno.
    
    “Era bello… per favore…”
    
    Mi irrigidii: la testa sembrò come mettermisi a girare… sentii il mio braccio allungarsi e non potei fermarlo… sentii la punta delle dita sfiorare qualcosa di molle, peloso, incredibilmente morbido. Sul momento mi fece ribrezzo, ma subito dopo presi il sacchetto a tutta mano e lo strinsi delicatamente.
    
    Alex emise un sospiro profondo, quasi un gemito, e abbandonò la testa sulla mia spalla. Mi sentivo alquanto imbarazzato con in mano le palle del mio amico, ma il suo evidente piacere mi fece accettare la cosa. Mi voltai a guardarlo: stringeva ancora l’uccello nel pugno, ma aveva smesso di masturbarsi. Allora, inspiegabilmente, risalii la mano alla base del suo cazzo, la insinuai sotto la sua, scalzandola, e impugnai quel gambo così caldo, così duro sotto la pelle carnosa. Mi diede un’immediata sensazione di potenza.
    
    “Proprio come nel sogno…”, sospirò Alex.
    
    “Sì, e poi?”, feci, ritrovando un minimo di ...
    ... controllo, ma senza togliere la mano dal suo cazzo.
    
    “Poi mi facevi una sega…”, mormorò lui.
    
    Fu come se la mia mano avesse ricevuto un ordine, perché prese da sola a muoversi su giù.
    
    “Ma non ti facevo un pompino, nel sogno?”
    
    “Quello dopo…”
    
    “Dopo, quando?”
    
    “Fra un po’… Ti chiederai chissà cosa si prova ad averlo in bocca…”
    
    No!... urlò la parte ancora senziente nella mia coscienza, mentre quell’interrogativo cominciava effettivamente a frullarmi nella testa. Chissà cosa si prova ad averlo in bocca… chissà cosa si prova ad averlo in bocca… chissà… Mi accorsi che mi stavo chinando verso il suo grembo… l’afrore divenne ancora più pungente, ma invitante stavolta, stimolante… chissà cosa si prova… e le labbra mi si chiusero attorno alla sua cappella.
    
    La consistenza viscosa della bava, che la copriva, mi impastò la lingua, me la punse col suo sapore salmastro, mentre la ingoiavo e Alex mi accoglieva con un lungo sospiro di puro godimento:
    
    “Ooohhh… sì…”
    
    Cercai allora di succhiarglielo meglio che potevo, e non so se i suoi gemiti erano dettati dal piacere o dal dolore per i denti che lo graffiavano. Ma durò poco: all’improvviso, Alex cominciò a tremare tutto:
    
    “Oh… vengo… vengo…”, gemette con voce strozzata, strappandomelo dalla bocca e prendendo a masturbarsi freneticamente.
    
    Dopo un attimo, con uno scatto, il suo cazzo proiettò fuori un incredibile schizzo biancastro, che gli si spiaccicò sul petto, seguito da altri via via più fiacchi, fino a diventare ...