1. Fragile barriera


    Data: 24/04/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999

    ... senza veli che ribolle di desiderio e non lo può soddisfare con le carezze e il cazzo d’un maschio, si castiga l’anima e si tormenta la mente, perché in conclusione il masturbarsi diventa alla fine un sostituito di poca importanza” - fu la sua conclusiva e meticolosa spiegazione. “Dai Davide, adesso accarezzami, agguantami le tette fra le mani e tormentamele. Denudati dalla vita in giù, fammi tastare sul didietro il tuo cazzo che sale lungo il suo solco, i tuoi testicoli che si sfregano contro di esso. Fai in modo che io perda il controllo alla femmina che divampa dentro di me e che tormenta sovente ogni mio filamento” - replicò Eleonora in maniera da esperta buongustaia e da ferrata intenditrice senza girarsi. Affermare e ribadire che io restai incredulo e sbalordito da quella terminologia e da quelle espressioni è veramente complicato e inessenziale. Dopo qualche istante di disorientamento m’avvicinai dietro le sue spalle e l’abbracciai. Avvertii il suo corpo incurvarsi, quel corpo di femmina stentatamente germogliato che avrebbe sgretolato pure il satanasso in persona. Le mie mani frattanto raggiunsero le tette, come immaginavo era nudo sotto il maglione, le mie dita ne accertarono la compattezza ed Eleonora si scosse, compresse più forte le sue chiappe contro il mio basso ventre e il mio cazzo ingrossato s’introdusse sotto il perineo. Le sue cosce lo serrarono, mentre io seguitavo a maltrattare con le dita le tette. Quel fondoschiena danzava sul mio cazzo, mi contraeva ...
    ... di spasmi lo stomaco, io volevo girarla verso di me, ma lei non volle, giacché visibilmente arrochita dal piacere m’ingiunse: “Davide, la fica, sentila com’è, è un fuoco e gocciola di piacere, su, falla godere, accontentatala, adesso solamente con la mano”. Io espletai il compito in maniera fedele e laboriosa, mentre lei si contorceva sfregandosi su di me, nel contempo io le palpeggiavo la fica scandagliandone la forma. Io pigiavo a rilento, dopo comprimevo un poco, in seguito più rapidamente, finché il suo clitoride reagì. Il mio cazzo in modo istintivo comprimeva sopra il suo orifizio, che sembrava socchiudersi da solo dietro quell’andirivieni. La baciavo sulle guance, sul collo, mentre l’altra mano non si stancava di svigorirle le tette. In breve tempo Eleonora serrò le cosce ingabbiandomi la mano, le dita roteavano impassibili nella sua carne e l’altra mano sempre più avida le depredava le tette. Il piacere la invadeva, notavo che si torceva con uno struggente quanto lussurioso lamento. Eleonora ansava per il piacere che provava, avvertivo la mia mano che sgocciolava dei suoi abbondanti fluidi, finché in maniera inattesa mi enunciò: “Chiavami, sei un porco, un perfido e sleale di primo livello. Davide scopami per bene, è ora” - giacché la sua fu una lasciva e viziosa esortazione. Io però non gliela concessi, non gliela diedi vinta, perché bramavo ancora di sfinirla con le dita, ma lei si voltò bruscamente, era un vulcano irrefrenabile. In maniera rabbiosa mi scagliò verso ...
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