1. Fragile barriera


    Data: 24/04/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999

    ... si diresse piuttosto affascinato su quella zona. In lei si poteva percepire qualcosa di svenevole, a tratti d’esibito, ma al tempo stesso d’invogliante e di scurrile, sì, effettivamente lascivo ed eccezionalmente turpe, così come un bene goloso mostrato oscenamente e ben allestito, pronto per essere acchiappato e ingurgitato con voracità. Eleonora possedeva la fisionomia della mamma, ma ricordava tanto suo padre, dal momento che risultava nel complesso una figura precoce, ma appetitosa al tempo stesso, che diffondeva in modo spontaneo depravazione e risentimento erotico, assieme a una spettacolare astuzia inconfessata. Ruggero per gradi ci presentò, infine ci accomodammo nella grande sala gremita di tappeti con tanti scaffali zeppi di romanzi e di manuali, rischiarata con cura dalle luci accoglienti delle numerose lampade. Per la circostanza si conversò in maniera frivola, finché il nostro dialogo terminò basandosi sull’attività generica dell’arte. Era palese come l’attenzione del mio amico fosse per Debora, la sorella della proprietaria di casa, com’era ugualmente lampante quello per me rivolto verso Luisa, la cugina della farmacista, Samanta. Dal portamento si poteva notare che era una gran bella donna, di certo non era alla ricerca di temporanee scappatelle, ma di vivere una fidata e responsabile unione matrimoniale. Lei aveva raggiunto trentanove anni d’età e desiderava spartire una sensata continuità affettiva alla sua vita. Era slanciata, elastica, aveva un gradevole ...
    ... viso, un ottimismo seducente di ragazzina, che scaturiva da quegli occhi scuri come la sua capigliatura. Il seno florido si poteva notare attraverso la scollatura larga da dove sporgevano quelle deliziose rotondità. Ebbene sì, era veramente un’avvenente donna, ammodo, educata, istruita, perspicace e per niente lagnosa. In quel mentre argomentavamo di Monet, finché in modo repentino Eleonora s’inserì nei nostri discorsi, giacché era rimasta rannicchiata sul canapè con le gambe ripiegate, ascoltando i nostri dialoghi, ma osservandomi sottecchi e n modo inatteso enuncia: “Io ho un grosso debole invece per un quadro di Gustave Courbet” - esordisce lei in modo innocente, ma altrettanto attento e sagace. Io ritengo fermamente in modo opportuno che il suo acuto e giudizioso ragionamento sia destinato a me, non ho dubbi, perché lei in modo spiccato prosegue incalzando: “Garantito Davide, sicuro, perché osservando il suo dipinto erompe innegabilmente la carnalità, sgorga la lussuria del ritrattista, ma quello che è importante è la donna come osserva se stessa, in ultimo come sciorina la privata delicatezza di femmina. Diciamo che è il suo capolavoro scandalo, dove in primo piano c’è una vagina piena di folti riccioli lunghi e neri, il corpo della donna è adagiato lascivamente su d’un letto e parzialmente ricoperta da un lenzuolo bianco, è visibile solamente dalle cosce, che divaricandosi delicatamente consentono la visione delle labbra vaginali al seno. Un dipinto indubbiamente dal ...
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