Fragile barriera
Data: 24/04/2019,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999
... unicamente con talune persone, credimi da numerare sulle dita d’una sola mano. Domandalo a mia mamma”. Lestamente mi scrollai dimenandomi da quel sequestro ammaliante e come per sortilegio le voci degli spettatori mi trafissero rapidamente le orecchie cagionandomi impiccio e spasimo. Dalla gioia ero atterrato in fretta sulla fosca e sinistra superficie terrestre, poiché tutto mi pareva desolato e insipido, anonimo e depresso, in quanto indicavo con la testa come per avvisare che stavo ascoltando i loro dialoghi, eppure ero fuori mano da ogni loro vocabolo. Non ero in grado d’esprimermi, perché pareva come se il mio intero dizionario di locuzioni e di concezioni se lo avesse irrimediabilmente aspirato Eleonora, quel libidinoso cofanetto di radicale depravazione senza mezze misure. Io osservavo ogni tanto Eleonora, mentre i suoi occhi indagatori e concupiscenti non si schiodavano dal mio sguardo né dal mio cazzo. Nelle sue iridi spadroneggiava un’invocazione di fuoco: scopami, che cos’aspetti, non vedi che sono qua. Era il mio mondo interiore sovvertito, poteva essere l’atavico riflusso del sistema limbico, che aveva totalmente appannato ogni cenno del mio tegumento encefalico. Ero in definitiva allo stadio primordiale, non più un’entità ragionevole, ma ero palesemente annebbiato, perché c’era l’attrazione d’una donna dove istintivamente controbatteva il benestare dell’uomo, oppure ero io che auspicavo che gli avvenimenti procedessero concretamente in tal modo? “Io non ho ...
... pregiudizi, sono qua quando vuoi” - mi meravigliai io nel risponderle. “Guarda caso domani sono libera. Tu sei disponibile in mattinata? Verso le undici può andarti bene?” - accennò Eleonora in maniera interessata. “Aggiudicato, alle undici per me è perfetto, sarò qua vicino a te per vedere in anteprima le tue pitture, se sono acquerelli eseguiti con la medesima abilità e con la stessa dedizione con cui racconti i componimenti altrui, saranno senz’altro delle meraviglie, quantomeno ipotizzabili. Un’altra cosa ancora Eleonora, è corretto che lo sappiano pure mamma e papa, non ti pare?” - incorporando gli ultimi termini per non sembrare sfrenatamente esagerato nell’intrecciare lodi e sembrare per uno che la prendeva per i fondelli. Certo che sì, porca puttana, se l’avrei agguantata per il culo, ma non in modo figurato, nel vero senso globale e testuale del termine. Lei, come se fosse la cosa più immediata e spontanea di questo mondo, comunicò ai suoi evoluti genitori che il giorno successivo io avrei guardato assieme a Eleonora i dipinti, mentre ambedue i genitori si crucciarono soltanto di chiedermi, se la visita alla loro giovane ragazza non avesse rosicchiato né pregiudicato in ultimo i miei impegni quotidiani. Io ribattei che non esisteva seccatura alcuna, che m’avrebbe veramente fatto enorme gioia adocchiare le pitture di Eleonora. La serata terminò, Luisa mi fece comprendere con una presa più tardata della mano, che le sarebbe di certo deliziato vedermi nuovamente per visitare ...