1. Ripetizioni di belle arti


    Data: 26/04/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Evoman, Fonte: EroticiRacconti

    Non amo fare ripetizioni, non ho pazienza; ho accettato di aiutare la figlia di Carlo solo perché mi sento in debito con lui per quella consulenza tributaria. Sandra, così si chiama la ragazza, deve rimediare un brutto voto in Educazione Artistica e, secondo il padre, saranno sufficienti una o due lezioni di tecnica. Mi infastidisce che Carlo chieda a me la tecnica, sono un pittore non un professore, la tecnica l’ho imparata da me. Sandra arriva puntuale alle 17:00; ha quasi 20 anni, con un taglio sbarazzino, corto, sul rosso e due occhi di un intenso castano. Potrebbe essere una buona modella per una mio quadro. La lezione scivola via per una mezz’ora buona; Sandra non ha manualità, si impegna, è simpatica, ma il risultato è abbastanza deludente ed io, dentro di me, inizio a maledire Carlo per avermi incastrato in questa cosa che, risulterà molto più lunga del previsto. Almeno 10 lezioni. Inizio, allora, ormai sfiduciato, ad abbozzare un albero. Mentre tenevo la matita in mano, devo essermi assorto ed ho immaginato che quella ragazza fosse una mia schiava e che d'un tratto la sbattevo sul tavolo, sollevandole il vestitino. Tutto mi sembrava un sogno e, forse, lo era. Eccola, dunque, Sandra ai miei voleri. Sotto avevi un paio di mutandine sgambate e viola che iniziavo a sfregare contro la tua figa, in un attimo si bagnavano mostrando una vistosa macchia di umido. Le tolgo lentamente tirandoti a me e sfilandole. Butto le mutande e tengo le caviglie ben salde, per poi ...
    ... spalancarti le gambe eccedendo un po’ nella foga e provocandoti una fitta all'inguine, quasi spaccato. Ad un dolore secco rispondi con un urlo acuto e breve. La figa rasata di fresco. E’ uno spettacolo. Hai voglia di fare l’amore e spontaneamente avvicini la mano verso i pantaloni per estrarre Il mio cazzo che noti visibilmente eccitato, infatti ti aspetti, a quel punto, che io infilassi il cazzo, magari d’un colpo, senza neanche bagnarlo, ma, invece, mi vedi afferrare la matita che usavo per disegnare ed infilarla lentamente dentro la tua figa bagnatissima. Sei contratta e per rilassarti ti concedo quattro sonori ceffoni proprio sulle labbra ed il clitoride. La tua figa pulsa per qualche secondo e poi si rilassa completamente. Spingo la matita fino in fondo, poi afferro l'astuccio e estraggo un pennarello ed infilo anche quello dopo avertelo fatto bagnare di saliva. Sei atterrita perché hai intuito quali sono le mie intenzioni, ma non osi dire niente. SAI CHE SAREBBE MOLTO PEGGIO!!! Mi vedi prendere ad uno ad uno i pennarelli e, dopo averteli avvicinati alla bocca infilarli, con attenzione, ma inesorabilmente, dentro. Dopo il quinto, pensi che possa bastare, ma io continuo. Ti pizzico i capezzoli e ti tocco la clitoride per distrarti, ma continuo... sei... sette... otto... dieci... tredici... quattordici. Mugugni per la tensione, è la stessa delle pareti della tua figa. Muovo lentamente il malloppo di pennarelli e dopo un po' di attrito inizia a scivolare facilmente, riprendo ad ...
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