Passeggiata nel parco (3)
Data: 26/04/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
La mattina dopo dei miagolii mi svegliano. “Merda!”, penso. “Ci mancava pure la gatta in calore!”.
Poi aguzzo l’udito e capisco che quei rumori provengono dalla stanza accanto. Mi alzo e, dirigendomi verso il bagno, lancio un’occhiata alla porta socchiusa della camera di Pino e vedo il mio amico sul letto sovrastato dal corpo di un energumeno che gli sta masticando un capezzolo. Passo oltre ed entro in bagno.
“Cazzo!”, mi dico. “Ma non è ha mai abbastanza!”. Piscio e scarico l’acqua, rendendomi conto troppo tardi che lo scroscio potrebbe essere sentito da Pino. E infatti, un attimo dopo lui mi chiama: “Giò! Vieni qui, dai!”.
Esco dal bagno e mi avvicino alla camera di Pino. Busso: “Avanti!”. Entro. “Amico, guarda chi è tornato!”, mi fa Pino.
Il tipo sopra di lui si volta. Ma è Knut! “Ehi ciao! Ma quando sei arrivato?”.
“Ciao, Giò.
Sono rientrato mezzoretta fa”.
“Ma che ore sono?”, chiedo io.
“E’ quasi mezzogiorno”, risponde Pino.
“Cazzo! Scusa, amico! Ieri sera dovevo essere è proprio distrutto!”.
Pino mi lancia un’occhiataccia: non vuole assolutamente che Knut sappia quello che è successo Con Dmitri al parco. Io capisco al volo e taccio.
“Sì, Pino me l’ha detto che ieri sera ve la siete spassata alla grande! Ti è piaciuta la discoteca? Io lavoro lì, sai?”.
“Sì, bella musica”, rispondo, cercando di non tradirmi, mentre Knut si è già rituffatto sull’aureola di Pino, mordicchiandola rudemente. Poi gli infila la mano tra le cosce e lo ...
... penetra con due dita. “MMMMM, come sei largo! Sei già così eccitato?”.
“Merda!”, penso. “Se ne accorgerà?”, mi chiedo. Poi Knut si blocca e si volta verso di me. “Ehi, Giò! Perché non vieni qui a lesbicare con la mia troietta? Mi piace molto vedervi avvinghiati!”.
“O… ok”, balbetto. Lui si scosta e io mi sdraio su Pino. Cominciamo a limonare, mentre Knut si inginocchia dietro di noi e ci ravana i culi. Infila le sue dita sia dentro di me che dentro Pino. Di colpo si ferma, le tira fuori, smonta dal letto e come una furia comincia a vagare su e giù per la stanza, sbraitando: “Cazzo! Che avete fatto ieri sera, ché siete dilatati come due trafori, eh! Puttane!”.
“Sta’ calmo amore”, ribatte subito Pino. “Ma che t’incazzi a fare! Te lo spiego subito”. Io cerco di non tremare: quello è capace di staccare il collo a tutt’e due se scopre la verità!
“Sai, al ritorno dalla discoteca ci annoiavamo e allora ho detto a Giò che tu hai una bella collezione di giochini e… beh… ne abbiamo approfittato. Abbiamo goduto come due vacche, vero Giò!”.
“Oh sì!”, aggiungo, cercando di essere più convincente possibile. Che poi non è mica una bugia!
“Naturalmente, poi li abbiamo lavati e puliti bene, perché so che non ti piace che rimangano sporchi”, prosegue Pino.
Knut sembra calmarsi, si sdraia sul letto accanto a Pino e lo bacia chiedendogli scusa, piagnucolando come un bambino. “Mi dispiace di avere pensato male di te, amore. Lo sai che sono un gelosone! Come posso farmi ...