1. Il maritino e i suoi amici (2° parte)


    Data: 28/04/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: schiavadelcazzo

    In quel momento mi staccai da lui e cercai di fare un passo indietro, ma come tanti mesi prima rimasi intrappolata tra lui e la mia auto. Presa dalla sua lingua sapiente non avevo connesso subito che le figure che avevo intravisto in auto erano 3 e non due come da accordi. Mi passò un braccio dietro la schiena e con forza decisa mi stacco dalla portiera della mia macchina per portarmi verso la sua. I suoi amici erano fuori dall’auto che si stavano gustando la scena di Marco che perlustrava con le mani una giovane 22enne. Sentivo i loro sguardi su tutto il corpo, avevano un ghigno stampato in faccia e il mio corsetto aveva avuto decisamente l’effetto desiderato.. forse troppo. Andrea e Giovanni erano due uomini molto diversi tra di loro: Andrea doveva avere qualche anno in meno di Marco, capelli scuri, magro e poco più basso di me con i tacchi. Mi guardava come fossi stata la peggiore prostituta trovata sulla statale e quando mi avvicinai mi mise in modo prepotente un mano sul seno destro e lo strinse quasi a fare male. Poi con voce sprezzante mi guardò e mi disse “Visto che sei una troia, non sono obbligato a darti la mano per presentarmi.. basta una strizzata di tetta, no?” e scoppiò in una risata fragorosa. A quel trattamento ero sull’orlo di un pianto isterico, tentata di prendere e scappare da quella situazione assurda! MA prima ancora che potessi avere qualsiasi reazione Giovanni mi prese la mano e me la baciò; “perdona Andrea, è un cafone.. non sa proprio come si ...
    ... trattano le donne, soprattutto una bella donna come te.
    
    Piacere io sono Giovanni, tu sei Giulia, giusto?” e mi ribaciò la mano. Giovanni era un uomo decisamente corpulento alto almeno un metro e novanta sulla 50ina. Aveva capelli argentati lunghi fino alle spalle e due occhi zaffiro da rimanere incantanti. Risposi con un lieve movimento del capo senza proferir parola.
    
    A quel punto Marco invitò tutti a salire sull’auto per andare a bere qualcosa.. protestai visto il mio abbigliamento. Lui sorrise. “Sta sera sei la nostra Troia e tutti devono vederti.. andiamo a bere un bicchiere di vino così ti sciogli un po’..”. Mi fecero accomodare davanti, al posto del passeggero; una volta seduta chiusero lo sportello dell’abitacolo. Rimasero pochi secondi fuori a parlottare tra loro, senza che io potessi sentire cosa stavano borbottando e poi salirono a loro volta. Marco era seduto affianco a me al volante. Non avevo il coraggio di guardarlo, il cuore batteva all’impazzata continuavo a chiedermi che diamine stessi facendo insieme ai quei 3 uomini e pensavo in continuazione che se volevo porre fine a quel gioco quella era la mia ultima possibilità. Immersa in questi pensieri non mi resi nemmeno conto che la macchina era stata messa in moto ed era già uscita dal parcheggio. Ritornai alla realtà grazie alla voce di Andrea:
    
    “Conosci un po’ la zona Marco? Dove andiamo a bere qualcosa?”
    
    “Mah, secondo nel paese qui vicino qualcosa di aperto ci sarà..”
    
    “Va bene andiamo a vedere.. ma ...
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