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Il maritino e i suoi amici (2° parte)
Data: 28/04/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: schiavadelcazzo
... muoviamoci.. ho una voglia di scoparla che non ti immagini..” Marco mi mise una mano sulla coscia approfittando della mia gamba lasciata nuda dalla gonna che si era alzata leggermente... sembrava quasi un segnale per i suoi compari perché appena appoggiata mi trovai le mani di Giovanni, che era seduto proprio dietro in me, sulle tette tastandole e stringendole come se stesse controllando se la merce fosse di buona qualità. A quel punto Andrea si alzò reclinandosi verso di me, mi scopri un seno e lo prese in bocca iniziando a mordere il mio capezzolo con insistenza. Un gridolino di dolore uscì dalle mie labbra, mordeva talmente forte che avevo paura me lo avrebbe staccato. A quel gridolino Marco con la mano che mi teneva sulla coscia mi alzò ulteriormente la gonna, arrivando a scoprire la mia figa nuda e depilata. “MA che brava questa troietta… è venuta senza mutande per farsi scopare subito!”; passò un dito in mezzo alle grandi labbra andando a sfiorare il clitoride e successivamente si fece spazio tra le piccole labbra arrivando alla fessura della mia intimità “Ed è anche già fradicia!” aggiunse. Urletti di compiacimento arrivarono dal sedile posteriore. Io ero imbarazzata da morire, mi sentivo umiliata e derisa. Ma non potevo negare che quel trattamento iniziava ad eccitarmi e gli umori in mezzo alle mie gambe ne erano la prova. Arrivammo in centro al paese e trovammo solo un’osteria aperta. Decisero che per bere un bicchiere di vino frugale sarebbe andato ...
... benissimo. Prima di scendere dall’auto mi sistemai la gonna e il corsetto che aveva lasciato uscire le mie grazie. Marco spalancò la portiera e mi porse la mano per aiutarmi a scendere. Adesso mi ritrovavo a camminare con loro tre che mi attorniavano, senza dire una parola. Sembravo una prostituta di alto borgo con 3 guardie del corpo al seguito. Entrammo in questa osteria e i commensali seduti alle tavole si girarono a guardarmi, potevo chiaramente sentire la disapprovazione e il disappunto delle donne e le fantasie perverse degli uomini vedendomi accompagnata da quei tre uomini molto più grandi di me con un abbigliamento che nulla lasciava all’immaginazione. Marco ordinò un calice di Soave per me e un Ripasso superiore per loro 3 senza nemmeno chiedermi cosa preferissi bere; volle rimanere in piedi al bancone e in un orecchio mi sussurrò che in questo modo tutti potevano vedere la bellissima troia che ero e che era certo che questo mi avrebbe eccitato ancora di più. Nonostante fossi paonazza in volto e non riuscissi a reggere uno sguardo che fosse uno aveva tremendamente ragione. Sentivo l’interno coscia bagnarsi sempre di più, ero così tanto bagnata che avevo timore si vedessero delle chiazze sulla gonna. Quando tutti finimmo di bere Marco pagò la consumazione e uscimmo. Arrivati alla macchina non mi venne aperta la portiera davanti per farmi accomodare al posto del passeggero ma mi aprì la portiera dei posti posteriori. Non mi disse una parola, e io non ebbi il coraggio di ...