Con un temporale così, non si può andare in bici
Data: 01/05/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Ilpiaceredelgioco
Sulla soglia dell’uscita dall’ufficio, con le porte scorrevoli aperte, guardavo la forte pioggia venir giù a secchiate, mentre dal cielo provenivano brontolii di tuoni lontani… Erano le 18 passate, avevo finito di lavorare e potevo andare a casa, ma c’era di che esitare, cavoli! Avevo l’auto nel parcheggio, a una quindicina di metri, ma senza ombrello era dura arrivarci. D’altronde, col sole sfolgorante che c’era stato fino a poche ore prima, chi poteva immaginare che quel giorno ci si doveva portare l’ombrello?
In quel momento arrivò Loredana, la contabile dell’azienda, decisamente contrariata.
“E io come faccio ora?”
“Non mi dire che anche oggi sei in bici!?!”
“E sì, stamattina c’era il sole!” rispose nervosa. “E il problema è che non posso aspettare, devo essere per forza a casa fra venti minuti!”
“Ma con un temporale così, non puoi andare in bici!”
“E che posso fare? Te l’ho detto, devo tornare a casa assolutamente. Certo che… sono quattro chilometri, arriverò inzuppata come un pulcino…”
“Senti, ti porto io in macchina, ce l’ho qua in parcheggio. La bici la lasci qui, e la riprendi domani.”
“No, scherzi, la bici mi serve, se no domani come vengo qui?”
“Va beh, allora carichiamo anche la bici. Io un SUV, tirando giù i sedili posteriori ce la facciamo.”
Una voce alle nostre spalle aggiunse: “Ti conviene approfittare, Loredà! Come cavolo fai a andare a casa in bici co’ ‘sta pioggia?!?” Era Anna, un’altra collega più giovane, sui trentacinque ...
... anni, non bellissima ma carina e sensuale. Abbastanza alta e magra, atletica, con poco seno, ma con un bel culo pronunciato; capelli lisci e lunghi, e begli occhi sotto degli occhiali da professoressa.
Lei e Loredana lavoravano nello stesso settore dell’azienda, ed erano molto legate nonostante la differenza d’età. Loredana infatti aveva quasi sessant’anni, molto ben portati nel fisico, un po’ meno nel viso.
“Eh, quasi quasi… approfitterei…” condivise Loredana, guardandomi grata per la proposta.
Allora aggiunsi deciso: “Ok, facciamo così. Faccio una corsa io fino alla macchina, mentre tu aspetti qua. Mi avvicino alla tettoia delle bici e abbasso i sedili posteriori. Poi scendo e apro il portellone dietro. Tu nel frattempo corri fino alla tua bici e insieme la carichiamo in macchina.
Ok?”
“Va bene, ok. Aspetta…, e Anna? Come fa lei ad arrivare in stazione?”
“Eh, ma se abbasso i sedili posteriori per mettere la bici, poi non ho posto per una terza persona…”
“Va beh, si può sedere con me avanti, tanto siamo magre e la tua macchina è grande!”
“In effetti mi fareste un grosso favore…” Aggiunse Anna.
“Ok, se vi stringete…” Guardai ancora fuori la pioggia scrosciante, e preparai il telecomando dell’auto. “Allora vado.”
Con una corsa arrivai alla mia macchina, entrai, abbassai i sedili posteriori e partii, avvicinandomi il più possibile alle bici. Caricammo la bici in fretta e furia nel bagagliaio dell’auto e poi salimmo in macchina. Ci raggiunse anche ...