1. La loro puttana (2)


    Data: 01/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Randagio9

    Mi fa davvero piacere che i miei racconti piacciano così tanto. Leggere i commenti di maschioni il cui cazzo si indurisce leggendomi, mi eccita. E inevitabilmente penso a quanto, una puttana come me, potrebbe farvi godere, avendo i vostri cazzi a mia disposizione.
    
    La scuola finì di lì a poco. Dopo quell'intenso pomeriggio, i rapporti con Domenico restarono grossomodo immutati. Certo aumetarono le battutine e frecciatine, soprattutto in presenza degli altri. Ero terrorizzato all'idea che potesse dire a tutti di quanto ero frocio e di come avevo goduto a prenderglielo in bocca. Alessandro, invece, quasi mi ignorava. Spesso evitava addirittura di salutarmi. E io naturalmente non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi. Non passava giorno che non mi masturbassi pensando a quel pomeriggio. Passò più o meno un mese. Mai in maniera diretta ne riparlammo.
    
    Era un giovedì pomeriggio di inizio giugno, quando mi squillò il telefono ed era Domenico.
    
    D: "Senti, stasera verso le 7 ti passo a prendere. Vuoi venire a casa mia? Sto organizzando una cena con alcuni miei amici e voglio che vieni pure tu, capisci a me"!
    
    P: "Domè ma...non lo so, poi con Alessandro lo sai che non ci sto in buoni rapporti"
    
    D: "No ma Alessandro non ci sarà. Vieni ia, ci divertiamo. Mamma e papà non ci stanno. Ci ubriachiamo un pò, ci divertiamo".
    
    P: "Ma ci divertiamo con chi? cioè se sei da solo è un discorso"
    
    D: "Se ti dico fidati, ti devi fidare. Ti dico solo che stasera di divertirai più di ...
    ... quel pomeriggio e che quella palla di Alessandro non ci sarà. Stiamo tra amici".
    
    Ero terrorizzato. Il riferimento a quel pomeriggio era chiaro. Questo significava 1) che ne aveva parlato con altre persone 2) che quella sera sarebbe risuccesso. Non sapevo se ne avevo voglia. Sicuro mi sarebbe piaciuto. Ma poi? L'idea di essere deriso, di diventare lo zimbello di tamarri del genere, mi faceva veramente star male. Che fare?
    
    Non ebbi più dubbi sul da farsi quando puntuale alle 19, bussano al citofono. Era Domenico che mi era venuto a prendere. Non seppi dirgli di no, poichè, dopo aver salutato i miei, appena entrati nella mia stanza, parlando del più e del meno si toccava il pacco già duro e ammiccava.
    
    D:" Allora, hai ancora dubbi? Sei proprio sicuro di non volere un pò di banana stasera? guarda che è tosta tosta".
    
    Non risposi, sorrisi e lo seguii.
    
    Arrivati a casa sua, eravamo da soli. Gli altri non erano ancora arrivati. Chiesi chi fossero. Mi disse che ci avrebbero raggiunti Gianluca e Tommaso. Li conoscevo di vista. Tanto tamarri quanto boni. Per bellezza e sex appeal non erano per niente paragonabili a Domenico.
    
    Entrambi palestrati, pieni di tatuaggi e con quel bellissimo ed eccitantissimo vizio di toccarsi il pacco.
    
    Ci raggiunsero dopo circa un'oretta.
    
    Erano anche più sexy di quanto ricordassi. Entrambi indossavano un pantaloncino della tuta, una shirt e un cappello. Abbronzatissimi entrambi, facevano gli operai. Tommaso era di carnaggione scura, con ...
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