Federica 31
Data: 02/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Italy456987
... non accennava a calare e la mandò a vestirsi.
Entrarono in camera dove io ero rimasta a seguire la scena dal monitor nella posizione che preferivo: con i gomiti sulla scrivania, le gambe stese e il culetto che spuntava a metà dal vestito cortissimo
“guarda che meraviglia questa ragazzina!!!!!”
Disse Gino appena mi vide ancora allupato dal pompino interrotto, avvicinando il cazzone al mio culetto e appoggiandolo esattamente nel centro .
Io rimasi immobile a fissare il monitor che inquadrava il salotto deserto per gustare il calore di quella bestia che si incuneava tra le mie chiappette che iniziarono da sole a muoversi leggermente a destra e a sinistra accarezzando la bestia bollente.
Il mio pisellino era talmente duro da farmi male……
“sono due ore che le prova tutte per avere un po’ di cazzo ma io glielo sto negando……vedi com’è assatanata?”
Disse Mario ridendo della mia disperazione
“ma zio…..solo strusciare un pochino…….”
Risposi imbronciata sperando di far loro compassione.
Per fortuna l’arrapamento di Gino era alle stelle e continuò a tenere quella bestia poggiata esattamente sul mio buco del culo e io stavo iniziando a premere all’indietro incurante del fatto che comunque far entrare quella cosa, nonostante le avventure della mattina, sarebbe stato ancora parecchio difficile.
Nel frattempo arrivò la zia con la gonnellina blu strettissima e corta e la camicetta bianca senza reggiseno che mostrava i due capezzoli duri che, a causa della ...
... sua eccitazione, bucavano quasi la stoffa leggera.
Io approfittai del momento di distrazione generale, per spingere ulteriormente il culo contro quel palo, iniziando a sentire le pareti del mio sfintere cedere, permettendo alla cappella smisurata di avanzare di pochi millimetri, complice anche il fatto che fosse ancora bagnato dal pompino interrotto.
La mano di Gino su una mia chiappa, stoppò il tentativo di auto-sodomizzazione, ma per fortuna continuò a tenere la cappella ben premuta sul mio buchetto.
La zia col viso rosso dalla paura e dall’eccitazione guardava avidamente sia il cazzone di Gino poggiato tra le mie natiche, sia il pisello di Mario duro come la pietra che secerneva goccioline in continuazione.
La dimostrazione di quanto fosse ormai perdutamente vittima dei suoi desideri, ce la dette quando, chinandosi improvvisamente, leccò dalla cappella di Mario, le goccioline che spuntavano tra la sorpresa generale.
Poi, leccandosi le labbra……
“sono pronta caro…..cosa vuoi che faccia esattamente?”
“bravissima la mia troia ubbidiente e vogliosa…….a questo punto non vedi l’ora di giocare col cazzo del padrone di casa che hai sempre odiato vero?”
In effetti era un tipo corpulento che la guardava sempre con gli occhietti da porco e lei l’aveva sempre evitato come la peste.
Lei si limitò ad annuire senza avere il coraggio di ammettere che proprio perché le faceva schifo quella persona, era eccitatissima all’idea di dover sottostare alle sue lubriche ...