1. In ufficio


    Data: 16/10/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: SexyBrizzolato, Fonte: Annunci69

    Sono davanti alla porta del tuo ufficio senza sapere cosa aspettarmi. Sento le gambe pesanti per l’emozione e la paura di non sapere cosa aspettarmi. Mi sento una stupida solo per aver accettato una follia simile. Ti avrei dovuto mandare all’inferno, eppure, sono qui, contro ogni mia logica, attratta da un’invisibile forza che mi pervade ogni parte del corpo. Persino le poche istruzioni che mi hai dato sembrano insostenibili per la mia mente confusa. Il sangue pulsa con forza nelle tempie echeggiando fino nel profondo ventre. Sono confusa e smarrita, non so cosa fare, nonostante le indicazioni che mi hai dato con un semplice messaggio sul telefonino, siano semplicissime. Le ho lette e rilette, recitandole nella mente come fosse la tua calda e virile voce da maschio sensuale a recitarle. E fino a qualche istante fa, quell’illusione aveva tenuto a freno il vortice di emozioni che ora sta impossessandosi di ogni parte di me.
    
    Per quale motivo tutto questo silenzio? Per quale motivo hai scelto di negare il piacere di uno dei nostri sensi? È la prima volta che ci incontriamo, e tu già detti tutte le regole. Ma chi sei? Cosa vuoi? Hai deciso di giocare con il silenzio sperando d’intrigarmi? Ebbene, sono turbata profondamente nella mente, nel corpo, nell’anima.
    
    Esito giusto un attimo ancora, cercando di scacciare le ultime paure che non mi hanno fatto aprire la porta di slancio. Cerco di divagare la mente, per calmare le mie ansie, così mi ritrovo ad osservare i miei abiti. ...
    ... Sono esattamente come mi hai fatto intendere di volermi: le scarpe a punta, nere e di pelle morbida con tacchi alti e il cinturino per la caviglia; le nere calze velate salgono sotto la lunga gonna scura sino al reggicalze di un pizzo rosso scuro.
    
    Posso entrare? Sono esattamente come volevi? E se non lo fossi? Cosa devo aspettarmi ora? Ci sei veramente tu dietro a questa porta? Forse è meglio se me ne vado.
    
    Vorrei fuggire, ma mi accorgo che dagli intrecci delle mutande in pizzo gronda la mia eccitazione per quello che potrebbe nascondersi oltre la porta. Ho preso la mia decisione; un’ultima sistemata al reggiseno sotto la camicetta bianca aperta, ed entro.
    
    La porta cigola leggermente mentre forzo a spingerla in avanti. La molla fa in modo che si chiuda da sé, quindi non faccio altro che accompagnarla sino alla fine della corsa, per trovare le chiavi attaccate alla serratura; le giro e sono completamente rinchiusa nella tua tana. Il mondo fuori è rimasto fuori, e io mi ritrovo in un posto sconosciuto avvolto dal buio completo, nelle mani di un uomo che ho visto una sola volta di sfuggita, ma che turba i miei desideri ormai da giorni. La mia ragione urla di andarmene via, di sfuggire a questa follia. Ma l’esile voce della coscienza è sepolta sotto l’eccitazione creata ad arte da te in tutto il tempo trascorso. Poche telefonate, molti messaggi; è così che si rende folle una donna? Non lo so, ma con me ha funzionato. E ora voglio provare quell’ardore, quella sicurezza, ...
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