Storia di una ragazza qualunque - 9° capitolo - Un tranquillo pomeriggio di sesso
Data: 05/05/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Serena
Non considerai, il rapporto perverso avuto coi miei genitori, come un tradimento nei confronti di Marco.Però come per lavarmi la coscienza gli concessi un periodo di sesso senza limiti, peraltro per me molto piacevole.Non c'era volta in cui ci ritrovavamo nel suo appartamento che non finisse sul letto, dove ogni pudore era bandito, e le nostre fantasie diventavano realtà.Una sera però accadde un fatto che mi fece ripensare alla eterosessualità del mio ragazzo.Causa i soliti lavori stradali, e un paio d'incidenti, ci ritrovammo a dover passare dove battevano le trans, e notai quanto lui fosse 'interessato' alla merce in mostra.In effetti alcune erano davvero delle splendide creatura, ma volli togliermi subito ogni dubbio, forse spinta dal fatto d'avere un padre ormai ridotto ad un frocetto."Marco dimmi un po', te la faresti una di quelle ?" gli chiesi con voce innocente."Ma dai io ho te." mi rispose dandomi un bacio sulla guancia."Dai non fare lo scemo, fra noi c'è sempre stata la massima sincerità, quindi rispondimi in maniera seria." incalzai con voce più decisa."In effetti un po' di curiosità me l'hanno sempre messa, ma dal dire al fare ce ne passa. Mettici anche che non sono mai andato con una prostituta, insomma lo trovo squallido comprarsi una per farci sesso.""Ma mettiamo io sia una trans." continuai decisamente incuriosita "Mi vorresti solo passiva o anche per il resto.""Dai che domanda è ? Se è solo per il culo meglio una donna, almeno ha anche la ...
... fica !"Ci mettemmo a ridere, anche se un tarlo iniziò a entrarmi nel cervello con sempre più forza.Passarono alcuni giorni in cui non dissi o feci nulla, poi durante un rapporto orale gli toccai con molta insistenza il buchetto, mandandolo in estasi.Certamente quasi tutti gli uomini sono stimolati se gli si tocca l'ano, ma lui sembrava quasi che non aspettasse altro che un affondo delle mie dita.Così decisi che se voleva essere sodomizzato l'avrei fatto io, certo non come con mio padre, col quale ero stata il più sadica possibile, ma con dolcezza e grazia tipicamente femminili.Aspettai quasi con ansia il primo sabato o domenica in cui fossi del tutto libera dal servizio, per ritrovarmi a quel giorno eccitata come una ragazzina la suo primo appuntamento.Chiamai Marco dicendogli che gli avrei fatto una sorpresa, ma che doveva farsi trovare totalmente nudo, e lui accettò senza batter ciglio.Mi preparai quindi con estrema cura, scelsi un paio di calze nere con una fila di piccoli brillantini dietro, una gonna corta e plissettata dello stesso colore, com'era nero il reggiseno a balconcino che avevo comprato il giorno prima, indossai quindi una camicetta in raso viola, e per ultimo uno strap-on di medie dimensioni, quindi misi delle belle scarpe aperte col tacco e uscii di casa.Guidare con un fallo legato fra le gambe non fu certamente semplice, il solo pensiero d'usarlo sul mio ragazzo mi faceva impazzire dalla voglia, ed inoltre il percorso sino a casa sua fu piuttosto lungo a casa ...