1. Mia mamma isabella, incredibile ma vero (terza parte)


    Data: 16/05/2019, Categorie: Tradimenti Autore: cinziandrea

    ... Matteo.
    
    La scopava ancora lentamente, lei sotto e lui sopra, mentre si baciavano delicatamente. In quel momento mi venni nel costume, un’esplosione di eccitazione mai sentita, quasi da mal di testa. Ma ero ancora durissimo e fui sempre più di marmo quando si staccarono, lui si sedette comodo sul divano e lei sopra. Si baciarono, poi lei gli leccò i pettorali e gli addominali, quindi si accucciò ai piedi del divano e iniziò a leccargli le palle. Era accucciata con le gambe raccolte sotto il sedere e le ginocchia sul pavimento, leccava come una forsennata, poi passò all’asta e fu un’apoteosi. Lui durò qualche minuto, poi le inondò la faccia di sborra. Furono almeno sei schizzi, che le arrivarono fino alla fronte. Lei continuò a dare bacetti e leccatine alla cappella, mentre lui aveva la testa riversa all’indietro. Stettero così per qualche interminabile istante, poi lei in modo sensualissimo si alzò, sorridendo, pulendosi il mento con la mano destra e camminando sinuosamente andò in bagno, probabilmente a lavarsi la faccia. Lui rimase in trance ad aspettarla e lei tornò dopo poco, si sedette vicino a lui e si baciarono ancora. Erano seduti vicini, lui allungato nel tipico relax post sesso, lei invece con le gambe tirate sul divano gli appoggiava il viso sulla spalla. Mi eccitava molto la differenza di età tra loro due: in Matteo i vent’anni erano lampanti, con il classico fisico tonico da giovanotto in formissima. Mia mamma i suoi 48 anni li portava alla grande ma il suo ...
    ... essere “matura” era evidente. Rimasi qualche minuti a guardarli, mentre chiacchieravano e si baciavano.
    
    Non sapevo davvero cosa pensare e iniziai a farmi domande. Era la prima volta? Forse no, forse avevano già combinato qualcosa nei giorni precedenti, in cui diverse volte li avevo lasciati soli. Matteo non mi era mai sembrato un “assatanato”, quindi pensavo che probabilmente era stata lei a provocarlo. L’unica cosa che sapevo, infatti, era che a mia mamma Matteo piaceva e lo aveva scritto in un messaggio a mio papà. Ricordo che mi svegliai da quei pensieri quando Matteo si alzò da divano per andare in cucina, tornando poco dopo con un pacchetto di patatine in mano. Lo aprì, si sedette nuovamente e insieme, sempre vicini, sgranocchiavano le patatine. Lui ad un certo punto le diede un paio di pizzicotti sul fianco e lei si mise a ridere. Ricordo la faccia sorridente di mia mamma, come una ragazzina spensierata. Finite le patatine si alzarono insieme ed ebbi paura che mi scoprissero, ma si presero per mano e, sempre nudi, salirono le scale per andare di sopra, dove io ovviamente non potevo andare a spiare.
    
    Avevo mal di testa dalla tensione e dall’eccitazione. Uscii dal cancelletto e ricordo che vagai per tutto il pomeriggio. Feci un paio di bagni, mangiai un panino e mi sparai due o tre birre in un paesino vicino. Poco prima di cena, con la mano tremante composi il numero di mia mamma sul cellulare: volevo avvisare del mio ritorno a casa. Mi rispose quasi subito. “Ciao ...