A casa di barbara
Data: 20/05/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Enrico1972
Quella che andrò a raccontare è una storia realmente accaduta. Nomi e ambientazione sono stati modificati per garantire la privacy del protagonista (io) e della mia amica. Barbara era una mia collega di lavoro, una cinquantenne soda, magra con un bel culo. Felicemente sposata, e di (apparenti) solidi principi morali. E' inutile girarci intorno, qualche fantasia me la facevo su di lei, soprattutto qando indossava jeans stretti che facevano immaginare (e vedere abbastanza nitidamente) le sue parti intime. Solo fantasie. Non osavo andare oltre, ero (e sono) anch'io sposato e non volevo avere casini, soprattutto con una collega. Tra l'altro ero convinto di non interessarle. Di più, ero convinto proprio di non piacerle.
Apro una parentesi: non sono certamento uno sciupafemmine o un belloccio che attira l'attenzione. Sono nella norma: altezza media, peso medio, ne bello ne brutto, ecc...diciamo un signor nessuno.
Ebbene, ogni tanto pensavo a lei, me la immaginavo nuda, immaginavo di fare sesso con lei....il tutto però sempre nella mia fervida fantasia.
Cominciai a chiederle di uscire a pranzo con me durante la pausa, spesso, anzi quasi sempre, accettava. Uscivamo, andavamo nelle varie trattorie o pizzerie delle vicinanze e passavamo un'oretta insieme. Ovviamente, in modo un po' goffo, qualche volta cercavo di fare qualche battutina a sfondo sessuale, restando soft, senza esagerare. Un po' sul serio, un po' sullo scherzoso, per sondare il terreno. Nessuna risposta da ...
... parte sua. Non le piacevo proprio, non era minimamente attratta da me. Chiacchierare si, sparlare dei colleghi ok.....altro niente, proprio zero.
Apro una seconda parentesi, su Barbara, questa volta. Non era particolarmente bella di viso, aveva però un corpo magro e sodo che accendeva molti miei desideri. Anzi, dirò di più, di faccia era un po' bruttina, aveva qualche anno in più di me. Però mi attizzava. Mi faceva venire voglia di sesso. Me la immaginavo gemere di piacere mentre le leccavo la fica.
La cosa è andata avanti per anni, almeno 4 o 5. Io mi facevo le fantasie, lei non mi considerava, o meglio mi considerava ma non nel modo che io avrei voluto. "Diamine" mi dicevo "è un po' bruttina, possibile che se la tiri? che non abbia voglia di provare qualcosa di diverso dalla solita routine....o forse sono io cretino che non sono capace di propormi in modo concreto."
Per vari motivi cambiai lavoro, scambiai il numero di cellulare con alcuni colleghi fra cui Barbara, e iniziai un lavoro in proprio. Per un po' di tempo non ebbi il coraggio di chiamarla. Non sono particolarmente intraprendente in queste cose, diciamo pure che sono abbastanza imbranato. Un giorno però le telefonai, le chiesi come andava, se l'azienda andava bene, come erano andate le vacanze e altre chiacchiere di circostanza. Mi disse che le cose andavano male, che faceva periodi di cassa integrazione e periodi di ferie forzate, era preoccupata per il posto di lavoro. Le chiesi se nei giorni in cui era a ...