1. A casa di barbara


    Data: 20/05/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Enrico1972

    ... casa poteva venire a pranzare con me. Di solito pranzavo da solo perchè mia moglie tornava dal lavoro nel tardo pomeriggio. Disse di si. Tutti i venerdì era a casa. Ripartirono le mie fantasie. Sapevo che suo marito era dirigente in una importante azienda e tornava molto tardi dal lavoro. Mi feci un sacco di masturbazioni mentali (e qualcuna anche reale), immaginandomi di andare a prenderla a casa e di riuscire a sedurla, di spogliarla e scoparla sul divano. Queste purtroppo erano solo fantasie. La realtà invece fu che quando andai a prenderla la trovai già sulla porta di casa, vestita, tra l'altro, non in modo particolarmente provocante. "Ok", pensavo, "ci saranno altre occasioni, ora abbiamo creato un contatto, prima o poi troverò il coraggio di provarci in modo pesante: o la cosa va, oppure basta, fine, non ci penserò più".
    
    A fine agosto di quest'anno, al ritorno dalle vacanze, le telefonai per chiederle di uscire a pranzo. Acconsentì, mi raccontò che era appena tornata dalla Puglia dove era andata in vacanza con il marito. "Chissà che abbronzata che sarai" le dissi "dai c'è caldo metti qualche abitino provocante che voglio vedere l'abbronzatura" "dai" rispose lei "sempre il solito, guarda che non ho vent'anni" "appunto per quello" continuai "hai il fascino della donna cinquantenne" "ahahahah....dai smettila, vieni a prendermi alle 12.30, a dopo, ciao"
    
    Quel giorno c'era veramente molto caldo, almeno 35 gradi, speravo veramente si fosse messa qualche abitino ...
    ... estivo che lasciasse sbirciare un po' il suo corpo. Arrivai davanti alla sua casa. Viveva in un condominio con molti appartamenti. Questa volta non mi stava attendendo fuori, suonai quindi il campanello. Mi rispose "vieni su che ci facciamo un aperitivo". Salii. Non mi feci molte illusioni, mi aveva invitato a bere un aperitivo, punto e basta....però...chissà. La fantasia maschile è sempre pronta a inventarsi situazioni sessualmente propizie.
    
    La porta dell'appartamento era socchiusa "vieni, vieni avanti" mi disse. Entrai. Era la prima volta che entravo nella sua casa. Spettacolo. Vestitino estivo corto e scollato. Il seno era piccolo, non più di una seconda, ma intravedevo i capezzoli. Non portava il reggiseno. "Alcolico o analcolico?" mi chiese "alcolico, fuori c'è caldo e lo suderemo tutto, ma preferisco alcolico". Andò in cucina e mi fece accomodare su uno dei due divani nel grande e luminoso soggiorno dell'appartamento. Tornò, posò il vassoio sul tavolino di fronte al divano. Si sedette vicino a me. Mi parlò dei problemi della ditta dove lavorava, dove eravamo stati colleghi. Le dissi che il mio lavoro stava andando abbastanza bene e che, se le cose fossero continuate così, avrei avuto bisogno di una mano "restiamo in contatto, avrei piacere fossi tu a collaborare con me" " grazie, magari" mi rispose "c'è veramente un clima pesante in ufficio in questo periodo". Ero inebriato, posavo lo sguardo sulle sue gambe "che bella abbronzatura" "finchè dura" rispose lei sembrando ...