Generazioni a confronto - Il terzo cliente
Data: 20/05/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: VicentinoGrey
... letto e si sedette con le gambe aperte sulla sedia che stava ai piedi del letto. «Vieni qua, troia, adesso vediamo se riesco a farmi obbedire». L’uomo trascinò nuovamente Francesca per i capelli, facendola strillare per il dolore e la portò a inginocchiarsi davanti alla sedia dove Laura la attendeva a gambe spalancate. «Allora: vuoi leccarle la fica da sola o mi devo incazzare di brutto?» Francesca era ancora tentennante, ma alla fine decise di chiudere gli occhi e di affrontare quella prova indegna. Il tempo che usò per decidersi non fu sufficientemente breve secondo il giudizio del cliente, il quale le strinse forte i capelli, la trascinò davanti al sesso di Laura e digrignando i denti le ordinò di tirare fuori la lingua. «Fermati, adesso, voglio vedere la tua lingua fuori, bella tesa e dura. Ecco, così! Brava, troia, cominci a capire cosa voglio da te. Adesso tienila sempre rigida perché voglio essere io a dare il movimento alla tua testa». Laura vide la testa di sua madre tra le sue cosce con la lingua dolorosamente sporgente e poi la mano dell’uomo che la spingeva contro le sue labbra. Sentì la penetrazione e il suo sesso salutò l’ingresso della lingua di sua madre nella vagina con una cospicua spruzzata di umori. La bocca di Francesca si intrise completamente di succhi vaginali e l’uomo sorrise nel vedere quanto luccicava la sua faccia. Sempre tenendola stretta per i capelli, la costrinse a leccare l’intera lunghezza della vulva, dal clitoride fino al perineo, e piano ...
... piano il cliente lasciò la presa, incitandola a continuare. Così Laura assistette a uno spettacolo indecoroso: sua madre, priva di costrizioni, le stava leccando la fica, succhiandole il clitoride ed entrando con la lingua nella sua vagina. L’unicità della situazione e la trasgressione fortissima che si stava materializzando in quella camera mandarono in corto circuito il cervello di Laura. Rovesciò la testa indietro e spinse il bacino verso la faccia di sua madre. Gemeva e mugolava, come se stesse facendo sesso con un superdotato. Sentire sua figlia che godeva e subire le sue spinte pelviche le fecero superare il blocco della madre morigerata. Continuò a leccare forsennatamente finché l’orgasmo di Laura le esplose sulla lingua. «Bene, bene. Vedo che anche la signorina ha goduto. Mica male lo spettacolo, ma io ho ancora le palle piene. Adesso vi mettete entrambe in ginocchio davanti a me e mi fate un pompino a due bocche». Le due donne ubbidirono e leccarono, succhiarono, vellicavano il glande finché lo sperma sprizzò sulle loro facce, entrando in parte nelle loro bocche. «Non perdetene una goccia mi raccomando». Giunte a quello stadio di depravazione, madre e figlia dimenticarono che tra i loro limiti non era previsto l’ingoio, ma, trascinate dalla libidine, soddisfecero anche quella richiesta. «Ciascuna pulisca la faccia dell’altra, forza!» Madre e figlia si guardarono, ma ormai le esperienze vissute rimossero le inibizioni e, alternandosi, leccarono via le tracce di sperma ...