Brigitta: la prima volta con il mio caldo brivido anale
Data: 18/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: alybas, Fonte: EroticiRacconti
storia vera Ero appena rientrato carico e pronto a pregustarmi un periodo di meritata tranquillità. Tutto mi sembrava nuovo, in questo periodo mi ero reso conto che avevo viaggiato davvero molto, tuttavia, la pace della mia casa mi rendeva sempre sereno e gioioso e allora tanto valeva godersela questa pace, non vedevo l’ora. Chiusi il portone, sulle scale incontrai Sabine, un lungo sguardo, un bacio di sfuggita, una promessa con gli occhi e poi lei uscì e io scaricai nell'ascensore i bagagli pesanti, entrai, ma non avevo ancora premuto il pulsante che fui chiamato al piano superiore non sapevo quale ma di li a breve l’avrei scoperto. Difatti, la porta automatica si aprì e vidi Brigitta, che per intenderci era la cognata della splendida Sabine, cioè sorella del marito della mia vicina francese. Conoscevo Brigitta era una donna con cui io negli anni avevo maturato una certa confidenza, e non nascondo che da sempre avrei voluto conoscerla, in senso biblico, speravo, ma ciò non era mai accaduto e io per mia natura non ho mai fantasticato. Si trattava di una bella signora cinquantenne, che era stata particolarmente sfortunata, poiché dopo oltre venti anni di matrimonio e due figli, era stata abbandonata dal marito andato a convivere con una giovane brasiliana. Lei, invece, rimasta sola aveva iniziato a dimostrare di avere un certo desiderio verso il sesso maschile e devo dire che non me la sentivo di darle torto. Non che avesse mai fatto nulla di particolare ma mi ero reso conto ...
... in più occasioni di interessarla e ciò non mi lasciava certo indifferente. Questo suo nuovo modo di essere anche un po’ audace, se vogliamo aggressiva, una panterona che appariva libera e disinibita, mi intrigava molto, ma al contempo, e questo era il rovescio della medaglia, era molto sfuggente. Quando sembrava si potesse concretizzare qualche cosa non avveniva nulla, non si riusciva ad arrivare a nulla. Era frustrante, insomma, La sua vicinanza prometteva tanto e poi tutto svaniva senza concludere niente. Ogni qual volta che Gitta mi incontrava erano sguardi di fuoco, sembrava che la voglia che doveva avere in quantità industriale dovesse prosciugarmi, sembrava dire con gli occhi scopami, possiedimi fino allo sfinimento, ma nulla solo sguardi sorrisi accattivanti e niente più. Mi ero segretamente convinto che lei godesse per così dire della conquista celebrale, quasi le bastasse vedere negli occhi il desiderio di sesso nell’uomo che aveva scelto e basta. Ovviamente, quindi la scelta delle sue prede doveva essere legata al fatto che esse non potessero andare per le vie esplicite, o almeno così credeva e così realizzava il suo convincimento di essere una grande seduttrice. Sebbene, non nego che in passato avevo più volte imparato a mie spese a non contare su un’ipotetica relazione con lei, senza farmi eccessive illusioni, aspettavo nel caso in cui fosse venuta l’occasione giusta, se no pazienza, specie da quando avevo conquistato Sabine (vedi la storia una visita inaspettata), ...