Brigitta: la prima volta con il mio caldo brivido anale
Data: 18/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: alybas, Fonte: EroticiRacconti
... con cui Brigitta aveva davvero pessimi rapporti, come spesso accade fra cognate. La disponibilità di Brigitta era sempre stata solo apparente ma ora eravamo di fronte io e lei vicino alla sua porta di casa e ad un piano da casa mia, soliti convenevoli, poi imbarazzo, io che la decisi di prenderla da un braccio prima che si potesse ritrarre e la scaravento dentro l’ascensore, senza per la verità particolari difficoltà, Brigitta apparve assolutamente consenziente, quindi poche parole e un mezzo sorriso complice. Le feci spazio gongolando fra me stesso e a stento riuscii a spingere il bottone. l’ascensore partì e salimmo. Tenevo le mani sulle natiche della donna, scesi e condussi per una mano lei e un primo bagaglio, aprii la porta e lei mi aiutò, dopodiché vi fu un altro momento di pausa, tensione, e da parte mia un certo imbarazzo, prima di qualche cosa che sentivo dovesse essere pregustato a dovere. L’ambiente costipato dell’ascensore mi aveva costretto, con un certo piacere, ad addossarmi a lei, ed io mi ero proiettato verso il suo fantastico deretano. Brigitta aveva un fondoschiena meraviglioso, io lo avevo sempre ammirato e ora a giudicare dalle tastate che le avevo potuto fare e che lei aveva accettato di buon grado, notai che non mi sbagliavo, e ciò aveva inevitabilmente provocato una erezione formidabile in me e un certo piacere, forse, in lei. Avevo notato che seppure nel breve tratto la donna era molto compiaciuta, addirittura soddisfatta per cui pensai subito che ...
... quello era stato il gusto di sentirsi desiderata e se mi chiedevo fosse visibile la mia eccitazione ai suoi occhi, l’eloquente sorriso della “femmina” che era in lei mi diede la conferma. Tuttavia il suo sguardo come al solito sembrava beffardo, quasi stesse giocando al gatto col topo, dirigesse il gioco e ad un certo punto potesse a suo piacimento dire che il gioco non le piaceva. La assecondavo, tuttavia, quello che seguì fu una serie di azioni tutte compiute senza proferire alcuna parola. Brigitta entrò in casa, chiusi la porta alle sue spalle e la presi, la abbracciai da dietro con tutta la forza che avevo, lasciammo in mezzo all’ingresso i bagagli e inizia a baciarla con ardore, lei rispose, mi baciava in bocca dava con la lingua sugosa umidi baci alla francese, sentivo il sapore del suo rossetto rosso acceso ma avevo altro da pensare, mentre lei mostrava esercizi di languidi baci io puntavo al concreto, l’avevo semivestita e cercavo di aprirle la camicetta e soprattutto volevo con tutto me stesso sfilarle la gonna, volevo raggiungere la vagina, il culo, volevo il possesso suo in tutti quelli che ritenevo fossero i suoi deliziosi buchi. Lei capì, cercò di divincolarsi ma io, invece, la volevo integralmente e ora la trascinavo per il corridoio con forza verso la camera da letto e lei era ancora semivestita, faceva una tenue resistenza, della serie vorrei ma non posso e invece io sapevo che avrebbe potuto. Sentivo il mio pene turgido, le tolsi le scarpe coi tacchi e la spinsi ...