1. Manipolazione


    Data: 25/05/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Cheshire Cat, Fonte: EroticiRacconti

    ... seduto dietro la scrivania? Era appoggiato con i gomiti al tavolo e teneva le mani intrecciate davanti alle bocca, ma fino a un momento fa non era lì che stava. "Mi senti?" Udivo le sue parole, ma non lo vedevo muovere le labbra. "Sì..." Chiusi e riaprii gli occhi, lentamente. Non capivo. "Ora voglio che tu faccia qualcosa per me." Si ritirò con la schiena contro la poltrona e la spinse allontanandosi dal tavolo. Il vetro era sempre stato così sporco? Sembrava che mille altre mani si fossero appoggiate su quella scrivania, lasciando le loro impronte, ora intere e perfette, ora striscianti come se le avessero spostate di peso. "Hai sentito cosa ti ho detto? Rispondi." "Ho sentito." La mia voce sembrava provenire da un sonno spezzato nel cuore della notte. Lo vidi divaricare le gambe. "Alzati." Ubbidii. Non potevo credere a cosa stavo facendo: era una sensazione spaventosa, non avere il controllo del proprio corpo... Non pensavo che sarebbe mai accaduto a me! "Ora raggiungi la candela nell'acquario più piccolo e avvicina la mano sinistra alla fiamma." Bastardo! Mi aveva promesso che non mi avrebbe fatto alcun male! Nonostante desiderassi con tutte le mie forze fermarmi, nonostante volessi urlargli di andare al diavolo e scappare via da quella casa, pochi passi verso destra e fui alla meta: la mia mano sinistra si alzò facendo tremare la fiamma e andando contro qualsiasi istinto di conservazione, iniziò a scaldarsi su di essa. All'inizio fu piacevole, sciolse un po' del ...
    ... gelo dovuto alla paura; ma ben presto diventò fastidioso, fino a sfiorare il dolore. Volevo disperatamente spostare la mano, trovare sollievo, ma dentro di me si accese qualcosa. Qualcosa mi ripeteva che era necessario, che sarebbe andato tutto bene alla fine, che stava per compiersi un grande progresso e tutto questo grazie a me. Se nemmeno il dolore mi aveva sottratta all'ipnosi, questo significava che soltanto lui poteva farla finire: aveva trovato la chiave di volta. Era incredibile! Avrei voluto essere felice per lui, per noi... Ma non ci riuscivo. "Può bastare. Vieni qui." Mi inserii tra di lui e la scrivania. In quella posizione, gli occhi gialli del lupo erano alla stessa altezza dei miei: mi sembrò quasi di sentire il suo manto ispido vibrare di sotto i palmi delle mani, il suo torace tratteneva a stento un basso ringhio. Con la coda dell'occhio riuscivo a intravedere la donna. "Come fai a non avere paura?" Avevo la voce roca, la bocca molto secca. Lui rimase sorpreso dalla mia domanda, non mi era permesso farne. "Spogliati." Banale. Non c'era bisogno d'ipnotizzarmi per chiedermi questo, pendevo dalle sue labbra e avrei fatto qualsiasi cosa per lui. Il tono era secco, fermo. Stava perdendo la pazienza. Quanto tempo era passato dall'inizio della sessione? Le mie mani abbassarono prima una spallina, poi l'altra e il vestito fu una pozza di stoffa attorno ai miei piedi nudi. "Ora stenditi e inizia a toccarti" Lo spazio sulla scrivania sembrava essere stato studiato di ...