Donatella cap.2 - urina e autoerotismo
Data: 18/10/2017,
Categorie:
Feticismo
Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti
... senso, scusa?”. “Come in che senso?” mi rispose ella con un'aria a metà strada tra chi vuole stuzzicare e chi invece sa di avere l'asso nella manica “Penso che domani o forse dopodomani sia il giorno in cui ti scoperai mia madre. Il giorno del vostro appuntamento settimanale. O mi sbaglio?!?!?!”. Appoggiò la mano alla ringhiera mentre io non proferii parola. Sentii un capogiro ma cercai di restare freddo e insensibile. Non sapevo che fare ed iniziai a sentire il cuore che mi pulsava fino in gola. Le orecchie mi divennero calde e cominciai a percepire un vago senso di sudore sotto alle ascelle. L'impressione fu che tutto mi sarebbe crollato addosso nel giro di qualche giorno. Diedi un colpo di tosse, quasi per schiarirmi la voce e le dissi:”Scusa?!?!”. Ella sorrise e non rispose. Improvvisamente mi sembrò molto più grande di quanto non l'avessi vista prima. Quando il silenzio divenne imbarazzante per entrambi, ella lo ruppe. “Mia madre si è scordata, quando ci siamo scambiati il telefono un paio di mesi fa, che le chat di Whatsapp restano ed il telefono resta online per chi lo utilizza senza integrare il proprio account. È una cosa strana che non succede mai ed io non ci avrei nemmeno fatto caso se non vi foste scambiati messaggi piccanti alla velocità di un adolescente in calore. Quanto ti voglio, ieri è stato fantastico, sei incredibile, eccetera eccetera”. Mi avvicinai, con aria minacciosa e le dissi:”Parla piano, cazzo... Vuoi che lo sappia tutto il condominio???”. “No. ...
... Non mi interessa proprio che lo sappia il condominio, tua moglie o mio padre” rispose ella con aria innocente “A me non interessa che lo sappiano gli altri, anzi. Se mia madre è contenta nel tradire mio padre, per me non c'è alcun tipo di problema. Se volete fare le vostre porcate, come guardarla mentre urina seduta sul cesso, stessa cosa, anche se a me quello fa un po' schifo. Se volete scopare in ufficio, in cantina, in casa idem. Non lo dirò a mio padre, stai tranquillo. Non mi interessa dirglielo. E neppure a tua moglie”. C'era qualcosa in quella discussione, nel suo modo di porsi che mi faceva sospettare che la questione non si sarebbe chiusa lì con un semplice “so tutto e non lo dico a nessuno”. Le dissi comunque:”Ok, grazie. Te ne sono grato”. “Non è finita qui, però” aggiunse lei ed allora capii che dietro c'era qualcosa. Pensai, sbagliandomi completamente ad un ricatto di soldi, ma non potei andare più lontano con la mia ipotesi. “A cosa alludi?”, le chiesi facendomi coraggio. Mi tremavano le mani ed un po' anche le ginocchia. Improvvisamente mi sentii un microbo di fronte ad un gigante. “A cosa pensi?”. “Non saprei” mentii. “Dalla prossima volta, voglio guardare” disse seccamente con un vago sorriso malizioso di fondo. “Eh?!?!?”. “Sì, hai capito giusto. Voglio vedervi mentre scopate. Questo per ora, poi ci penseremo”. E si voltò per andarsene. La presi per un braccio e le impedii di andarsene. “Tua madre non accetterà mai”, le dissi a bassa voce. “Infatti lei non lo ...