Donatella cap.2 - urina e autoerotismo
Data: 18/10/2017,
Categorie:
Feticismo
Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti
Pian piano riuscii a far sì che Donatella assecondasse il mio desiderio di vederla urinare. Divenne abbastanza un classico. Mi eccitava un sacco e non riuscii mai a capirne il motivo di fondo. Per assecondare questo mio gusto un po' originale, ella cercò in qualche modo di organizzarsi. Spesso indossò delle autoreggenti senza slip in modo che le bastasse sollevare la gonna per poter pisciare, dovunque fosse. Altre volte indossò dei collant senza l'intimo sotto che, una volta lacerati, avrebbero avuto lo stesso effetto delle autoreggenti. In un paio di occasioni le regalai addirittura dei collant che avevano direttamente il buco davanti acquistati in un sexy shop fuori città. Aveva delle gambe chilometriche che, rivestite dal nylon, mi facevano impazzire ed ella lo sapeva benissimo. A casa si presentava molto spesso addirittura senza gonna. Sapeva che io amavo dedicare molti minuti alle sue gambe ed ella mi aveva confessato che in qualche modo la cosa la lusingava. Ai piedi indossava quasi sempre delle ballerine, raramente dei sandali dal tacco basso. Alta come era e con i piedi lunghi che si ritrovava, non aveva certamente delle scarpe con il tacco alto nella sua scarpiera. Le chiedevo di bere molta acqua prima del mio arrivo e molto spesso facevamo una capatina in bagno prima di accoppiarci per riscaldare la situazione, anche se non ce n'era troppo bisogno. Prima che diventasse la mia amante, avrei scommesso che Donatella fosse la classica donna algida e fredda, invece era ...
... di tutt'altra pasta. Lo dimostrava spesso, come quel mercoledì durante il quale era riuscita ad organizzare l'incontro con me all'interno del suo ufficio. Ovviamente l'ufficio era vuoto ed ella era certa che lo sarebbe stato per tutto il pomeriggio. Pranzammo insieme, incontrandoci formalmente per caso e per tutto il pranzo ella tenne il suo piede sopra al mio o sfregò la sua gamba contro alle mie. “Hai voglia?”, le chiesi ad un certo punto. “Si vede molto?”. “Lo si capisce, più che si vede. Non penso che la gente intorno a noi si accorga dei tuoi piedi, ma io si”. “Sono dieci giorni che non ci vediamo e fare l'amore con mio marito non è la stessa cosa. Monotonia pura. Non penso sia la stessa cosa nemmeno per te, altrimenti staresti con tua moglie e basta, giusto?!?!”. “Parole sante!”, le dissi chiudendo l'argomento. Per vari motivi non ci eravamo visti per dieci giorni e la situazione aveva cominciato a diventare pesante per entrambi. Quando ella mi aveva chiamato dicendo che l'ufficio era libero, io avevo spostato una riunione e due appuntamenti per vederci. Quando ci astenevamo per diversi giorni, il clima diventava abbastanza infuocato. Donatella aveva proposto il mattino precedente in cantina, ma io avevo rifiutato a causa di un impegno con mia moglie ed ella ne era rimasta risentita. Quando aveva trovato la soluzione dell'ufficio, avevo accettato subito. “Scopami cazzo, dai! Spingi, spingi!!!”, mi disse mentre, da sdraiata sulla scrivania, stavo iniziando a penetrarla. ...